La deputata conservatrice, Carla Zambelli, “pasionaria” del partito liberale dell’ex presidente Jair Bolsonaro, ha fatto sapere ai principali media brasiliani di essere arrivata a Roma. La parlamentare, ricercata dall’Interpol, ha la cittadinanza italiana, come peraltro i figli di Bolsonaro. La donna è stata condannata a dieci anni di carcere in Brasile, per l’hackeraggio del sistema informatico del Consiglio nazionale di giustizia. La deputata, che aveva lasciato il paese sudamericano dopo la sentenza di condanna, emessa il 14 maggio, ha detto di essere atterrata nella capitale italiana, con un volo proveniente da Miami.
Secondo gli osservatori, il caso presenta elementi politici delicati per le relazioni bilaterali Italia-Brasile, che evocano in qualche modo il dossier Battisti. Alcune fonti confermano l’arrivo di Zambelli in Italia.
Nelle ultime ore, il giudice della Corte suprema Alexandre de Moraes aveva definito la fuga di Zambelli, partita per la Florida subito dopo la condanna, “inequivocabilmente finalizzata a eludere la giustizia brasiliana”, ed aveva disposto il blocco dei suoi beni, dei conti bancari e dei profili sui social media, chiedendo l’intervento dell’Interpol.
Al momento dell’uscita dal Paese la pena inflitta alla deputata, che include anche la perdita del mandato parlamentare al termine dei procedimenti di arresto, non era ancora esecutiva e la donna non era sottoposta a misure cautelari.
Secondo le ricostruzioni, la donna è atterrata a Roma poche ore prima dell’inserimento del suo nome nella lista rossa Interpol dei ricercati. Tuttavia, viene fatto notare che un’allerta rossa Interpol non è un mandato di arresto internazionale vincolante, ma una richiesta di arresto a scopo di estradizione.
Le autorità italiane possono procedere all’arresto provvisorio di una persona oggetto di una ‘red notice‘, ma solo con il via libera della Procura generale presso la Corte d’Appello competente. E se la persona è anche cittadino italiano, come Zambelli, l’Italia di norma non consente l’estradizione. Secondo le leggi italiane, infatti l’estradizione è vietata per i suoi cittadini, salvo che sia prevista da un trattato internazionale.
La parlamentare, che ha già altre condanne a suo carico, è stata riconosciuta colpevole di pirateria informatica e falso ideologico: sarebbe stata la mente dietro l’hackeraggio per emettere un falso mandato di arresto contro il giudice Alexandre de Moraes.