Sono accusati di aver abusato sessualmente dei pazienti psichiatrici ospitati nella loro struttura e, per questo, sono stati posti agli arresti domiciliari.
Protagonisti della violenza un uomo di 86 anni e sua moglie, responsabili di una struttura riabilitativa residenziale privata di Jesi (Ancona). A far partire l’indagine è stata una segnalazione indirizzata alla Procura della Repubblica, nella quale si riferivano gravi fatti all’interno della residenza, raccontati da una delle pazienti nel corso di un colloquio clinico avvenuto presso il Centro di Salute Mentale di Jesi.
Durante il colloquio, la paziente, in modo dettagliato, aveva descritto le condizioni abitative a cui sarebbero state sottoposte le ospiti: utilizzo scarsissimo del riscaldamento nei mesi invernali, lucchetti alle finestre e porte chiuse a chiave nelle ore notturne, senza accesso alle chiavi e al telefono, in assenza di una figura notturna di supporto, punizioni con sottrazioni di cibo e a volte corporali, percosse, calci e pugni, da parte dei gestori della struttura.
Inoltre, l’8 aprile scorso, un’altra paziente, alloggiata presso la stessa struttura, era stata trasportata al pronto soccorso dell’Ospedale di Jesi con una ferita al lobo dell’orecchio destro, che secondo quanto sostenuto dalla donna, sarebbe stata provocata dal titolare della struttura il quale, con violenza, le avrebbe afferrato l’orecchio per punirla, provocandole una ferita all’attaccatura cutanea.
I poliziotti della Squadra Mobile di Ancona e del Commissariato di Fabriano hanno tratto in arresto l’86enne, italiano, in flagranza del reato di violenza sessuale aggravata ai danni di una donna affetta da gravi patologie psichiatriche, ospitata presso la struttura riabilitativa residenziale privata di Jesi. L’uomo, secondo l’ipotesi investigativa, strumentalizzando la sua posizione di preminenza, in qualità di responsabile/gestore della struttura, da circa un anno, avrebbe molestato e abusato sessualmente non solo quella donna, ma anche altre ospiti presenti nella struttura. La struttura esercitava ospitalità dal 2018.
Il 17 aprile, all’esito dell’arresto in flagranza dell’uomo, eseguito all’interno della struttura, il GIP presso il Tribunale di Ancona ha convalidato il provvedimento pre-cautelare adottato nei confronti dell’86enne e, contestualmente, ha disposto nei suoi confronti e nei confronti della moglie, contitolare della struttura, gli arresti domiciliari; anche per quest’ultima, l’arresto è avvenuto in merito agli episodi di maltrattamento e lesioni personali che sarebbero stati commessi in danno delle donne ospitate.