E’ stato aggiornato al prossimo 3 luglio il procedimento che vede imputato il professore Luca Richeldi, primario pneumologo al Policlinico Gemelli di Roma, di violenza sessuale ai danni di una paziente.
“Il professor Richeldi ha negato ogni addebito, motivando la scelta del patteggiamento con la volontà di risolvere la vicenda in tempi brevi”, hanno dichiarato ai giornalisti i difensori dell’ex membro del Comitato tecnico scientifico anti-Covid e professore universitario, al termine dell’udienza del procedimento. Un rinvio deciso per permettere al gip di Roma di verificare la possibilità, chiesta dalla difesa, di patteggiare una pena pecuniaria di 49 mila euro, alla luce dell’entrata in vigore della legge Cartabia.
Fra le pene accessorie proposte, c’è anche la partecipazione “a uno specifico percorso di recupero che verrà definito con l’Istituto di Psichiatria e Psicologia della Fondazione Gemelli”. All’udienza di oggi il medico ha offerto un risarcimento di 10 mila euro che la parte offesa ha però rifiutato. Alla prossima udienza il giudice dovrà quindi decidere se applicare la pena richiesta, su cui c’è il consenso della procura, o rigettarla. La pena detentiva era stata determinata in 10 mesi e 20 giorni poi convertita in quella pecuniaria sostitutiva.
Sulla richiesta avanzata dall’imputato è tranchant il giudizio dell’avvocata che rappresenta la vittima. “Ciò che meraviglia del parere positivo espresso dal pm della Procura per la proposta di patteggiamento è il conflitto evidente tra l’impegno della società civile a sostenere le donne affinché trovino il coraggio di denunciare e una definizione del processo cosi premiale, che non rispetta le indicazioni legislative – afferma l’avvocata Ilenia Guerrieri -. Altro elemento, che di certo non invoglia le donne a denunciare i reati sessuali, è la previsione nel patteggiamento proposto, della sospensione della pena pecuniaria e della pena accessoria”, aggiunge la legale.
Dal canto suo il difensore di Richeldi, l’avvocato Ilaria Barsanti, afferma che “la soluzione dell’accordo con il Pubblico Ministero prevede esclusivamente una pena pecuniaria peraltro sospesa, ed è una libertà processuale voluta dal legislatore per consentire all’indagato di non sottoporsi al processo per anni. Come dire, meglio una chiusura subito con un accordo che ottenere un’assoluzione in un tempo indefinito.
La vicenda risale all’inizio del 2022: il procedimento venne avviato a piazzale Clodio dopo una denuncia presentata dalla vittima. Secondo l’accusa Richeldi avrebbe molestato la donna al termine di una visita in ospedale. Nei confronti dello pneumologo i pm contestano il reato di violenza sessuale aggravata. La parola passa ora al giudice che dovrà decidere in merito alla richiesta formulata dal difensore.