Da quanto si è appreso inquirenti e investigatori, dopo la prima tranche di indagine che ha portato alle misure cautelari nei confronti di 21 agenti di Polizia penitenziaria, ora stanno approfondendo un altro filone che riguarda le presunte “omissioni”, andando a verificare i comportamenti anche degli educatori, del personale sanitario e dei vertici della struttura. E ciò per valutare eventuali profili di omesse denunce rispetto alle torture e ai pestaggi degli agenti, ovvero di chi sapeva e non ha denunciato, ma anche di concorso nelle violenze con condotte omissive, ossia di chi lasciando fare ha avallato gli abusi.
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