La prima volta che ho visto il pesce scorpione – o pesce leone – è stato nel 1977. Ma non sott’acqua, in un film. Un film di 007: “La spia che mi amava” e già allora veniva definito come mortale.
Poi ne ho visti tanti nei mari tropicali del mondo.
Oggi per vedere il pesce scorpione basta immergersi nel Mediterraneo. È entrato dal Canale di Suez e si è trovato bene.
Tante specie migrano da un mare all’altro e quando trovano un habitat adatto, si fermano. Come abbiamo sempre fatto anche noi umani.
Ora che è arrivato anche in Italia, i pescatori si lamentano perché mangia i pesci che vorrebbero prendersi loro. Succede. Se qui la specie invasiva ha pochi predatori naturali, di danni ne può fare tanti.
Certo, i pescatori che devono togliere il pesce scorpione dalle reti devono fare attenzione ai suoi aculei. Ma basterebbe smetterla di pescare allo strascico o utilizzare un bel paio di guanti.
Già il pesce non grida quando sta morendo, ora lo vogliamo anche senza spine fastidiose che impediscono di prenderlo in mano e buttarlo nella cassetta di polistirolo con disinvoltura. Anche dover stare attenti ci sembra un disturbo insopportabile.
Smettiamola di guardare gli animali del mare con l’occhio del predatore-consumatore, come se solo noi avessimo il diritto di uccidere, e pure quello di non farci male.
Allerta per il pesce scorpione, le quattro minacce di “specie aliene” dei nostri mari
Appello di Ispra e Cnr-Irbim a segnalare i pesci pericolosi anche fotografando ed inviando via web. Al via la campagna “Attenti a quei 4” su quattro pesci
La mappatura della presenza del pesce scorpione (Pterois miles) nel Mediterraneo aggiornata a marzo 2025, riporta 1.840 segnalazioni, provenienti dai diversi paesi del bacino. La specie si sta diffondendo anche nei mari italiani e il Mar Ionio si conferma come una delle aree più vulnerabili, spiega una nota.
* Alberto Luca Recchi è un esploratore del Mare. L’unico italiano ad avere fatto un libro fotografico per il National Geographic. Sue sono le prime spedizioni alla ricerca di squali e balene nel Mediterraneo. Ha scritto molti libri, di cui 5 con Piero Angela. Autore del podcast “Un mare di Storie di Alberto Luca Recchi”
Alberto Luca Recchi (Alberto Luca Recchi)