“Sono anni che va avanti così, non vedevo l’ora che finisse. Ora mi sento tranquilla”. Così la 24enne napoletana, dopo l’ultima aggressione subita dal padre, 51 anni, arrestato dai carabinieri, mentre stava per sfondare la porta dell’abitazione in cui la giovane si era barricata insieme alla madre. L’uomo non ha mai accettato l’omosessualità della figlia e da molto tempo la situazione era diventata invivibile, con violenti litigi e minacce quasi quotidiane.
L’aggressione di ieri si è consumata in due atti. L’uomo si è dapprima presentato sul luogo di lavoro della 24enne, un bar nel cuore di Napoli, inveendo pubblicamente contro di lei e intimandole di cambiare cognome. Poi, ha raggiunto l’abitazione e lanciato minacce di morte, minacce ripetute anche davanti ai carabinieri.
“Questa situazione andava avanti da tanti anni ed è peggiorata quando sono andata a convivere con mia madre” continua la 24enne. “Ho combattuto con mia madre per farle capire che eravamo una famiglia disfunzionale e tante cose non andavano. Dopo anni ha capito e ha combattuto insieme a me”.
Quanto al cognome, non ha intenzione di cambiarlo, perché quel cognome rappresenta una vittoria ed è un esempio che può cambiare la sua generazione. Infine, un messaggio a chi vive una realtà come la sua: “Vorrei che tutti avessero la forza di denunciare, affrontare e non mollare mai. Perché nessuno è sbagliato”.