
Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU sui territori palestinesi occupati, torna al centro del dibattito pubblico dopo alcune dichiarazioni rilasciate durante un evento organizzato dal Global Movement to Gaza a Roma Tre. Riflettendo sull’assalto di un gruppo di alcuni manifestanti per la Palestina alla redazione de “La Stampa”, la relatrice ha condannato la violenza sottolineando come la vicenda costituisca “un monito” ai giornalisti per “tornare a fare il proprio lavoro”.
Parole che non sono piaciute e che hanno sollevano reazioni trasversali. A cominciare dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che, senza nominare Albanese, ha affidato ai social un commento sulla vicenda: “La libertà di stampa è un pilastro della nostra democrazia e va difesa sempre, senza ambiguità. È molto grave che, di fronte a un episodio di violenza contro una redazione giornalistica, qualcuno arrivi a suggerire che la responsabilità sia – anche solo in parte – della stampa stessa. La violenza non si giustifica. Non si minimizza. Non si capovolge. Chiunque cerchi di riscrivere la realtà per attenuare la gravità di quanto accaduto compie un errore pericoloso”.
A citare Albanese è stato il capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato, Lucio Malan: “Condanna formalmente le violenze, ma poi lancia un monito da regime dittoriale”. Per il Partito Democratico ha preso posizione il capo delegazione all’Europarlamento, Nicola Zingaretti: “Aggredire la redazione di un giornale con azioni squadristiche è un atto intollerabile, e non esiste alcuna ragione che possa giustificarlo”. Critico anche il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli: “Le parole di Francesca Albanese sull’irruzione nella redazione de La Stampa a Torino sono irresponsabili e pericolose. Nessuna giustificazione, nemmeno indiretta o con una condanna di facciata, può essere concessa a chi mette i giornalisti nel mirino”.
Francesca Albanese, Onu, 15_09_2025 (rainews)
È in serata, ospite su Nove di ‘Accordi e Disaccordi’, che Albanese risponde direttamente alle critiche di Meloni e degli altri esponenti politici: “Secondo me mi criticano perché faccio paura, rappresento il cambiamento e il risveglio delle coscienze. E non lo faccio volontariamente: l’Italia si è risvegliata, ha visto che l’economia della guerra che massacra i palestinesi è la stessa che sta erodendo i diritti fondamentali in questo Paese. Sono stata chiarissima: condanno la violenza nei confronti della redazione ‘La Stampa’, la mia colpa è aver criticato anche la stampa italiana e occidentale per il pessimo lavoro, indegno, sulla questione palestinese”.
E poi ribadisce: “La violenza non è mai una risposta neanche in una situazione violenta come l’Italia in questo momento. Neanche in un sistema violento bisogna utilizzare la violenza. A parte il danno materiale e morale ai giornalisti, che è indegno, si distrugge anche la causa e le ragioni di chi scende in piazza. Prova ne è il fatto che oggi l’unica notizia di cui si parla è l’attacco indegno e violento contro ‘La Stampa’”.
Crosetto: “Albanese? Non condannare è pericoloso”
“Non si danno lezioni a giornalisti, politici, poliziotti e carabinieri con la violenza. Nessuno ha il diritto di manifestare le proprie idee con la violenza e non condannare queste cose innesca meccanismi che nessuno poi controlla”. Lo afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervistato a Napoli nel corso dell’iniziativa ‘CasaCorriere’.
Tajani: “Frasi di Albanese vergogna inaccettabile”
“Non stiamo dalla parte di chi dice che chi distrugge un giornale sbaglia ma vuole mandare un messaggio alla stampa, siamo in democrazia e la stampa dev’essere libera: nessuno con la violenza deve impedire a un giornale di dire ciò che pensa, guai a mettere il bavaglio anche a chi non la pensa come te”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani all’assemblea nazionale di Noi Moderati. “Tutti i giornali devono esprimere le loro idee e quello che ha detto Albanese è una vergogna inaccettabile, che mi offende come giornalista prima che come politico: non mi faccio dare lezioni da squadristi, altrimenti torniamo ai tempi di Matteotti”, ha aggiunto.
Vandalizzato il murale con Greta Thunberg e Francesca Albanese di aleXsandro Palombo, Human Shields, alla Stazione Termini
È stato vandalizzato il murale di aleXsandro Palombo, Human Shields, apparso alla Stazione Termini di Roma e raffigurante Greta Thunberg e Francesca Albanese abbracciate da un miliziano di Hamas. Lo rende noto l’artista.
”Il titolo dell’opera ha voluto richiamare esplicitamente la pratica di Hamas di utilizzare civili come scudi umani, ma anche suggerire come figure pubbliche possano trasformarsi in scudi ideologici nei conflitti narrativi globali. L’opera intendeva denunciare il rischio che l’attivismo occidentale, tra ambiguità e opportunismo mediatico, possa diventare megafono della propaganda jihadista e contribuire a distorcere il dibattito internazionale. Esposto al caos dei messaggi e alla radicalizzazione, tale attivismo rischia di alimentare tensioni e di legittimare forme di odio che minano la convivenza democratica. Un invito alla riflessione contro chi ricorre alla violenza per imporre una narrazione unilaterale, evidenziando la fragilità dell’attivismo contemporaneo e la necessità di isolare e condannare ogni forma di odio”, spiega la nota di aleXsandroPalombo. Artista pop contemporaneo e attivista, schivo e riservato, è riconosciuto a livello internazionale per le sue opere riflessive e irriverenti, incentrate sulla cultura pop, la società, le disuguaglianze, l’inclusione, la diversità, l’etica e i diritti umani.