“E’ evidente che in Usa, con la situazione dell’aviaria che c’è, il latte crudo non dovrebbe essere né venduto né consumato. Spero che tutto il latte venga pastorizzato, la raccomandazione per gli adulti e per i bambini – quest’ultimi hanno un sistema immunitario non performante come quello degli adulti – che si recano negli Usa è di evitare di consumare il latte crudo. Ma credo che questa raccomandazione debba valere ovunque, si deve lavorare perché tutto il latte venga pastorizzato: è un processo che facciamo da 200 anni e rende il latte privo di rischi batteriologici e virali perché abbatte la carica microbica”.
Così Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, interviene su quanto accaduto in California dove il virus dell’influenza aviaria, che può colpire anche gli esseri umani, è stato scoperto in un lotto di latte crudo in vendita.
“Quello che vediamo da mesi sono i segnali che l’aviaria si sta avvicinando prepotentemente all’essere umano, siamo circondati – avverte Bassetti – la mucca è l’animale più vicino all’uomo, dal latte ai derivati. Quindi va alzata molto l’attenzione sul tema dell’aviaria, negare come qualcuno sta facendo non aiuta. Abbiamo i vaccini e i farmaci e dobbiamo organizzarci e fare una corretta informazione”.