Il trapper Zaccaria Mouhib, in arte ‘Baby Gang’, resta in carcere: questa la decisione della gip dopo l’interrogatorio di ieri. ll 24enne è stato arrestato due giorni fa in un albergo in via Vallazze a Milano per il possesso di tre pistole. Una pistola calibro 9 con matricola abrasa e altre due pistole sono state trovate nella sua abitazione di Caloziocorte (Lecco).
Nell’interrogato nel carcere di San Vittore dalla giudice per le indagini preliminari di Milano Fiammetta Modica, la pm Maura Ripamonti ha chiesto la convalida dell’arresto e la custodia cautelare in carcere per porto e detenzione illegali di armi comuni da sparo.
“Ha dimostrato assoluta indifferenza ai provvedimenti dell’autorità giudiziaria” e vi è un “elevatissimo il rischio di reiterazioni criminali connesso all’impiego e alla detenzione di armi”. È quanto scrive la gip nel provvedimento di convalida.
La versione di Baby Gang: “Proteggevo la mia collana”
“L’arma che avevo in hotel mi serviva perché avevo paura mi derubassero la collana da più di 200mila euro che indosso sempre“. Baby Gang ha giustificato così alla giudice la presenza dell’arma nella sua stanza d’hotel a Milano. “leri sono venuto a suonare a Milano e a mia tutela ho lasciato l’arma in hotel. Quell’arma non è neanche vera, è una scacciacani. E’ stata modificata. Non avevo la sicurezza ed ero li con una ragazza. Ho preferito tenermi un’arma che avere paura di essere derubato – ha detto il trapper nell’interrogatorio di convalida di ieri, riportato nell’ordinanza di convalida -. Ho tenuto l’arma nel posto dove avevo le cose di valore. Tra l’altro in casa avevo una ragazza che non sapevo chi fosse. Più che altro ero preoccupato per la collana perché farebbero di tutto per averla. Tenevo l’arma per ragioni di tutela personale. In occasione del decreto di perquisizione non so se hanno rinvenuto delle armi, però io non le detenevo, avevo solo quella che mi hanno trovato per cui sono stato arrestato“.
L’artista ha precisato: “l’arma ce l’avevo da un bel po’, l’avevo nascosta sotto un macchinario di una fabbrica lì. Difatti si era tutta arrugginita. Poi l’ho lasciata presso l’hotel, ho fatto il concerto e poi sono ritornato in hotel. Preciso che la stanza era posta al primo piano e la porta della camera si apriva con un semplice codice numerico. Sono andato li perché è più un residence, per avere maggiore riservatezza”.
L’arresto è avvenuto dopo che il trapper era stato ad un concerto con Emis Killa, la flagranza del reato, cioè la detenzione delle armi, ha permesso alle autorità di procedere.
“E’ una persona molto pericolosa, che manifesta, anche nelle sue canzoni e nelle sue esibizioni, un evidente disprezzo verso le autorità e le forze dell’ordine, e abitualmente usa armi vere, anche da guerra, nelle riprese dei suoi video. E per averle a disposizione si avvale dell’appoggio di una rete criminale specializzata nel traffico di droga”. Aveva evidenziamo il pm di turno di Milano nella richiesta di convalida.
La rete a cui si fa riferimento sarebbe quella della famiglia macedone arrestata nell’inchiesta ‘madre’ della Procura di Lecco che vede indagato il rapper.
La Procura di Lecco, coordinata dal procuratore Ezio Domenico Basso, ha disposto perquisizioni nella sua abitazione nella provincia Lariana, eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Lecco, che sta portando a ulteriori riscontri dell’ipotesi investigativa.
I dettagli sull’arma per la quale è stato incriminato
Durante la perquisizione in hotel, dove Baby Gang trascorreva la notte in compagnia di una ragazza, iniziata poco prima delle 4 del mattino, il giovane è stato trovato in possesso di una pistola semiautomatica, priva di marca e con matricola abrasa, era dentro al mobile-cucina della stanza 101, e di un caricatore con 9 cartucce calibro 380 auto, nascosti all’interno di un porta tovaglioli. Gli sono stati trovati anche 4.900 euro in contanti in banconote da 50 euro, qualche grammo di hashish e uno spinello per uso personale.
La droga è stata sequestrata e il giovane segnalato alla Prefettura. A convincere la Procura a chiedere la misura detentiva più grave sarebbero anche le ripetute violazioni del regime di sorveglianza speciale raccolte al fascicolo del giovane trapper che era libero, in attesa dell’affidamento in prova per scontare la condanna definitiva a 2 anni e 9 mesi per la vicenda della sparatoria di Corso Como a Milano del luglio 2022.
Nonostante Baby Gang avesse beneficiato nel tempo di numerose deroghe agli obblighi della sorveglianza per esibirsi in concerti in Italia e in Europa, la Procura generale di Milano aveva già chiesto l’aggravamento della misura che era stato rigettato dal tribunale invitando però il musicista a un rigoroso rispetto delle revoche, pena la revoca dei benefici.
In carcere per scontare un cumulo di pene per due condanne definitive, invece, si trova il suo amico e compagno di “crew” Simba La Rue.