Gli ultimi sviluppi “richiedono una vigilanza rafforzata” sui rischi geopolitici e il loro impatto sulla stabilità finanziaria: a differenze di quanto suggeriscano le evidenze storiche, oggi “gli shock geopolitici possono fare da innesco per un’emergenza sistemica se interagiscono con vulnerabilità preesistenti”. Lo si legge in un’anticipazione del Rapporto sulla stabilità finanziaria della Bce.
Nello studio pubblicato oggi dalla Banca centrale europea (Turbulent times: geopolitical risk and its impact on euro area financial stability) vengono citati rischi geopolitici degli ultimi decenni, come gli attacchi del settembre del 2001 contro gli Stati Uniti, che non hanno innescato crisi finanziarie, nemmeno nei paesi direttamente coinvolti dagli eventi. In questo quadro la storia recente potrebbe tuttavia non essere una buona guida per la gravità degli shock futuri.
Gli shock geopolitici possono agire come innesco per tensioni sistemiche se interagiscono con vulnerabilità preesistenti. In particolare l’instabilità finanziaria potrebbe emergere se una combinazione di diversi fattori dovesse materializzarsi come, primo, shock molto ampio; secondo, altri elementi di amplificazione e; terzo, una forte dinamica di contagio. Secondo l’analisi i rischi geopolitici possono avere dunque ricadute negative per la resilienza del sistema finanziario.
Diversi studi e prove empiriche suggeriscono che la materializzazione di questi rischi può avere ricadute sulla solidità di banche imprese non finanziarie dell’area euro. Inoltre i rischi geopolitici potrebbero innescare deflussi rilevanti e cali di redditività per entità come fondi di investimento.
I rischi geopolitici possono anche portare a cali dei corsi azionari delle banche, allargamento dei differenziali (spread) sui Cds e aumento dei costi di finanziamento e delle necessità di accantonamenti per le banche, che si ripercuoterebbero sulla loro redditività.
Le autorità devono monitorare i rischi geopolitici e valutare le loro possibili ricadute sulla stabilità finanziaria. Secondo l’analisi, questo faciliterebbe una risposta rapida e coordinata ove si rendesse necessario rafforzare la resilienza complessiva del sistema finanziario. Infine, banche e imprese finanziarie devono adottare una combinazione di strategie di gestione del rischio e diversificazione delle attività per essere attrezzate contro i rischi geopolitici.
Innanzitutto servono solidi meccanismi di gestione dei requisiti patrimoniali e delle liquidità. Inoltre andrebbero dedicate a questo aspetto specifiche squadre di personale, oppure bisognerebbe avvalersi di servizi specialistici. Bisogna anche pensare a strategie anticipatorie dei rischi, integrarli nei meccanismi di stress test. Infine le banche devono sviluppare piani di emergenza in modo da poter rispondere a eventuali eventi inattesi e minimizzare i loro effetti sulle attività.
Lo studio della Bce si spinge fino a suggerire la sottoscrizione di polizze assicurative per le perdite da shock geopolitici, e la predisposizione di piani di contingenza per rispondere rapidamente ad eventi inattesi.