Sulle borse prevalgono i ribassi. L’indice Ftse Mib di Milano ieri è sceso dell’1,32%, oggi dello 0,45%. Torna appena sopra i 39.000 punti. Il bilancio provvisorio della settimana resta positivo, +1,02%. In Europa fa di poco peggio Francoforte, -0,73%.
Wall Street ieri ha chiuso in lieve calo e dovrebbe aprire in ribasso anche oggi. Sta pesando l'”incertezza”, a causa dei dazi, concetto ribadito mercoledì dal governatore della Fed, Jerome Powell. La società di spedizioni FedEx, considerata una sorta di barometro del mercato, ieri ha tagliato le previsioni di profitto per l’aumento dei costi e la debolezza della domanda. Il titolo di FedEx scende del 7% negli scambi pre-apertura.
Oggi incertezza doppia perché è il cosiddetto giorno delle Tre Streghe: scadono contratti derivati per 4.500 miliardi di dollari, gli investitori devono decidere se rinnovarli e come accade ogni tre mesi i movimenti delle azioni possono essere imprevedibili.
Segno meno anche in Asia, soprattutto per la borsa di Hong Kong, -2%. Il calo maggiore è stato per Byd, -7,69%: perché la casa automobilistica cinese sarebbe finita sotto la lente dell’Ue per finanziamenti statali non consentiti per lo stabilimento in Ungheria.
A Piazza Affari sale più di tutti Erg, +0,90%. Maggior calo per StMicroelectronics (-3,36%), sceso anche ieri, del 3,74%, dopo le dimissioni del vicepresidente del consiglio di sorveglianza, Maurizio Tamagnini, indicato da Cdp, a seguito delle critiche del governo italiano al Ceo Jean-Marc Chery. Il titolo è sceso negli ultimi 12 mesi del 45%.
Giù anche Leonardo (-3,10%), dopo il Consiglio europeo sul piano per la difesa, che ha visto il rinvio di alcune decisioni a giugno. Correzione anche per Nexi (-2,86%), ieri la migliore dopo le voci su un’offerta da circa 850 milioni del fondo di investimento statunitense Tpg per la Rete nazionale interbancaria di Nexi.