
Sulle borse c’è cautela: quella di Milano ha chiuso le ultime sei sedute con variazioni minime tra -0,2% e +0,3%. Oggi apre a 0,25%, in linea con l’indice paneuropeo Eurostoxx 50 (+0,27%). Anche negli Stati Uniti i future per ora sono poco mossi (+0,20% quello sull’S&P500, +0,45% quello sul Nasdaq).
Una svolta potrebbe arrivare alle 14.30, con il dato dell’inflazione sulle spese per i consumi personali negli Stati Uniti. I dati di questo indice arrivano un mese dopo quelli dell’inflazione generale. In questo caso saranno ancora più datati, riferiti a settembre, anche a causa dello shutdown del mese di ottobre. Ma saranno comunque numero guardati con molta attenzione dalla Fed, che mercoledì sera deciderà sui tassi. Le probabilità di un taglio di 25 punti base sono dell’88%.
Nella notte i mercati asiatici sono stati contrastati: -1% per Tokyo, dove i dati sui consumi delle famiglie giapponesi sono scesi più delle attese. Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi di riferimento a 10 anni ha raggiunto un massimo dell′1,917%, raggiungendo il livello più alto dal 2007; questo, assieme alla crescita dell’inflazione, rende difficile le scelte di politica monetaria da parte della Bank of Japan. Continua invece la corsa dell’indice di Seul, +1,78% oggi e +70% da inizio anno, spinto dalla tecnologia.
In tema tech, a Shanghai debutto col botto per la Moore Threads, produttore di Gpu, i chip per l’intelligenza artificiale, come Nvidia. E infatti è chiamata la Nvidia cinese. Nel primo giorno di quotazione il titolo è salito del 425%.
Tra gli altri titoli: a Piazza Affari riflettori su Mps, nel giorno del cda in cui l’amministratore delegato Luigi Lovaglio dovrebbe fare il punto sull’indagine della Procura di Milano sulla scalata a Mediobanca. Oggi il titolo è invariato, da giovedì scorso -12,9%.
Oltreoceano Netflix ieri -0,7%, oggi -0,8% in pre-apertura. La Warner Bros ha avviato trattative per un accordo esclusivo con Netflix per la vendita dei suoi studi cinematografici e televisivi e del servizio di streaming HBO Max.
Sulla borsa di Mosca +1,36% per Lukoil dopo che gli Stati Uniti hanno sospeso alcune sanzioni contro la società per da consentire alle stazioni di servizio al di fuori della Russia di continuare a operare. Nell’ultimo anno il titolo è sceso del 20%.
Il gas continua la sua discesa: è scambiato a 26,8 euro al megawattora, il minimo da marzo 2024.