Il cadavere di un giovane è stato trovato in un locale non lontano dal centro di Perugia. Sono in corso accertamenti per stabilire se sia lo studente scomparso nel pomeriggio del 24 gennaio scorso. Sul posto del ritrovamento si sono subito recati il procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone, e l’aggiunto, Giuseppe Petrazzini. Atteso l’intervento anche del medico legale.
A denunciare la scomparsa di Andrea Prospero, ventiquattrenne studente d’informatica all’Università di Perugia, originario di Lanciano (Chieti), nel pomeriggio dello stesso giorno, era stata sorella gemella Anna, anche lei studentessa a Perugia, che in mattinata lo aveva chiamato per pranzare insieme come di consueto alla mensa universitaria. Ma a quell’appuntamento Andrea non è mai arrivato. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza dell’Ostello Don Emilio Bromuri di via Bontempi, dove il ragazzo era ospite da ottobre e dove divideva la stanza con un altro studente, lo hanno ripreso uscire alle 11 circa ma da quel momento di Andrea si sono perse le tracce.
Il giovane si era allontanato da dove viveva nel capoluogo umbro nel pomeriggio del 24 gennaio scorso senza lasciare alcuna comunicazione. Per coordinare le operazioni di ricerca è stato attivato un Centro di coordinamento ricerche in Prefettura mentre la Procura ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato. In particolare è stata battuta l’area a ridosso del centro storico di Perugia. I vigili del fuoco hanno anche attivato il sistema di geolocalizzazione “Life keeper”, una strumentazione che utilizza il drone come ripetitore per le celle telefoniche. Il cellulare dello studente risultava però non attivo. Nei giorni scorsi nel tavolo in Prefettura era stato concordato con i familiari del giovane di diffondere la foto identificativa.
Dopo la denuncia è immediatamente scattato il piano di ricerca persone scomparse. Quello che si sa è che il telefono Andrea Prospero dopo il contatto con la sorella non sembrerebbe aver fatto o ricevuto altre chiamate e che prima di spegnersi, poco dopo la telefonata con la gemella, avrebbe agganciato la cella telefonica che copre la zona di Monteluce, lontana circa un chilometro dallo studentato. A Perugia è arrivata anche la famiglia del ragazzo.