La cattiva notizia è che l’economia italiana è tornata alla crescita stentata degli anni pre-pandemici. Quella buona viene dai conti pubblici: il deficit migliora in modo netto. È il bilancio del 2024 rilasciato da Istat.
La crescita nel 2024 si è fermata allo 0,7 per cento, meno dell’1 stimato dal governo. Deficit e debito invece sorprendono in positivo: il primo è sceso dal 7,2 al 3,4 per cento. L’esecutivo era stato pessimista stimando il 3,8. Ma sorprende anche il rapporto debito/PIL: l’Italia è più indebitata ma meno di quanto previsto. Non solo. L’Italia torna a produrre avanzi primari. Dopo 4 anni infatti, al netto degli interessi sul debito, è positiva la differenza tra entrate e uscite pubbliche. “È la conferma”, commenta il ministro Giancarlo Giorgetti, “che la finanza pubblica è in condizioni migliori del previsto”. Ora la sfida, aggiunge, “è la crescita in un contesto assai problematico per tutta Europa”. È la crescita futura dunque a somigliare a un’incognita. Tracciando una riga sul 2024 però, a sentirsi meno sollevati sono i contribuenti. Istat segnala che la pressione fiscale complessiva è salita di oltre un punto: al 42,6% rispetto al PIL. Colpa, lo scorso anno, dell’aumento di imposte come IRPEF e IRES.