“Mi scuso ma il ragazzo ha colpito mio figlio”, si difende così l’uomo che ha aggredito il giovane portiere di 13 anni, alcuni giorni fa, alle fine di una partita in un torneo giovanile a Collegno, in Piemonte.
“Chiariremo tutto” spiega il suo legale, Beatrice Rinaudo: “Il mio assistito è estremamente dispiaciuto e rammaricato per tutto quello che è accaduto. Ma detto questo, tutta questa vicenda nasce da una aggressione che viene attuata da parte del ragazzino che purtroppo poi si è rotto il malleolo, che aggredisce il figlio del mio assistito”.
Uno spettatore dagli spalti riprende la scena. La rissa vede coinvolti i giovani di entrambe le squadre con una improvvisa invasione di campo di alcuni genitori, con dirigenti e allenatori che cercano di dividerli.
Volpiano Pianese, Instagram (Volpiano PIanese, Instagram)
03/09/2025
“Con profondo rammarico, e con il senso di responsabilità che ci ha sempre contraddistinto, la Società Volpiano Pianese comunica la decisione di ritirare la propria squadra Under 14 dal Torneo Super Oscar“. Queste le parole di Massimo Gariglio, presidente della società del calciatore tredicenne aggredito, alcuni giorni fa, dal papà di un giocatore avversario durante un torneo giovanile a Collegno, in Piemonte.
“Una scelta sofferta, ma dettata dalla volontà di comprendere fino in fondo quanto è accaduto e quanto sta accadendo, oltre che di preservare la serenità e la crescita del nostro gruppo squadra, messo a dura prova dai recenti episodi. La nostra società ha sempre creduto fermamente nei valori dello sport: lealtà, rispetto e fair play sono i principi che guidano il nostro lavoro quotidiano con i ragazzi. Proprio per questo, quando tali valori vengono meno in maniera così grave, riteniamo necessario fermarci e riflettere”.
“Mio figlio mi ha chiesto: ma papà, anche tu avresti fatto così?”
Il padre del tredicenne picchiato da un altro genitore dopo una partita di calcio Under 14 nel Torinese racconta le parole dette dal giovane giocatore del Volpiano, dimesso dall’ospedale con una frattura al malleolo per le botte prese domenica a Collegno, dal padre di un giocatore avversario, del Carmagnola.
“Quello che è accaduto è spiacevole – spiega – di certo però penso che né mio figlio né gli altri bambini si lasceranno distruggere da quello che è successo. Anche perché persone così non si incontrano tutti i giorni”.
“Mi sono chiesto soprattutto perché? E se mio papà avrebbe fatto una roba del genere. Di sicuro no” dice il ragazzino stesso, che continua a parlare del calcio come di “un sogno”. Ripesandoci si dice “incredulo. Fosse stato un bambino, ma era un adulto…”.
Ma il suo sogno, quello di giocare a calcio, non si è spezzato: “Voglio tornare in campo”, dice.
L’aggressore intanto non si è ancora fatto vivo con la famiglia del tredicenne: “Nessuna chiamata. Neanche un messaggio in cui chiedeva scusa o diceva ‘non volevo far del male’. Niente di niente”.
Cosa è successo
I fatti risalgono a domenica scorsa a Collegno nel Torinese, al termine del match fra le squadre giovanili under 14 del Csf Carmagnola e del Volpiano Pianese, nell’ambito del torneo Super Oscar. Al triplice fischio finale, durante una rissa in campo scoppiata fra ragazzini, il papà di un giocatore del Carmagnola ha scavalcato le recinzioni per andare a picchiare il portiere della squadra avversaria, di 13 anni. Lo ha colpito con un pugno al volto, continuando a picchiarlo anche quando era a terra. L’uomo di 40 anni, identificato, è stato fermato dai dirigenti delle due squadre. Uno di loro è rimasto ferito dopo aver ricevuto un pugno. Il giovane portiere è stato portato all’ospedale Martini di Torino, dove i medici hanno riscontrato la frattura del malleolo.
Il quarantenne è stato denunciato per lesioni. La querela è stata depositata ai carabinieri di Settimo Torinese. Nel frattempo il questore di Torino potrebbe firmare nei prossimi giorni un provvedimento di Daspo nei suoi confronti, cioè il divieto di assistere a manifestazioni sportive.
Sull’episodio la società Csf Carmagnola ha diffuso una nota ufficiale: “La Società Csf Carmagnola Queencar, in merito ai fatti accaduti durante l’incontro di calcio giovanile del 31 agosto valido per il Torneo Super Oscar, esprime profondo rammarico e ferma condanna per l’episodio che ha visto il coinvolgimento di un genitore di un nostro tesserato presente sugli spalti – spiegano – La Società si è già attivata per adottare provvedimenti nei confronti del genitore responsabile del gesto, a tutela dell’immagine del Csf Carmagnola Queencar, ribadendo che simili comportamenti non sono mai stati e non saranno mai tollerati. Infine, la Società si riserva di costituirsi parte civile nelle competenti sedi giudiziarie, a tutela dei valori che rappresenta e dell’intera comunità sportiva”.
Il presidente della Fifa: “Il calcio è gioia e divertimento”
“Il calcio deve essere gioia e divertimento. Condanno fortemente – senza se e senza ma – questo atto vile e vergognoso e ogni forma di violenza”. Così il presidente della Fifa, Gianni Infantino, sul proprio profilo Instagram, commentando l’aggressione subita da un portiere tredicenne da parte di un genitore di un suo coetaneo al termine di una partita di un torneo giovanile.