I dati raccolti nel 2024 dell’Osservatorio Antigone raccontano nel dettaglio la situazione nelle carceri italiane. “Siamo senza respiro! I detenuti sono senza respiro. Gli operatori sono senza respiro. Come forse mai negli ultimi decenni il sistema penitenziario vive una crisi profonda”, si legge nell’editoriale del XXI rapporto dell’Osservatorio.
“Dei 95 istituti visitati, la metà si trova fuori dal contesto urbano, mentre l’altra metà dentro il contesto urbano e di questi ultimi solo otto sono di recente costruzione e 19 risalgono a prima del 1900.
In trenta istituti sui 95 visitati c’erano celle in cui non erano garantiti tre metri quadri calpestabili per ogni persona“. È quanto scrive l’associazione Antigone nel suo rapporto ‘Senza Respiro‘. Secondo il dossier, inoltre, negli istituti viene fatto “un diffuso uso di terapie psicofarmacologiche, il 44,25% delle persone detenute fa uso di sedativi o ipnotici, il 20,4% utilizza stabilizzanti dell’umore, antipsicotici e antidepressivi”.
Il numero dei minori in carcere
“Sono 611, di cui 27 ragazze, al 30 aprile 2025 i giovani detenuti nelle carceri minorili italiane. Alla fine del 2022 le presenze erano 381 e alla fine del 2024raggiungevano le 587 unità, con una crescita del 54% in due anni. Crescita che sarebbe ancora maggiore se non fosse per la facilitazione introdotta dal decreto Caivano a trasferire in chiave punitiva gli ultra diciottenni del circuito minorile a carceri per adulti, con la conseguenza di interrompere bruscamente il percorso educativo del ragazzo e di affaticarne enormemente il recupero. Tali trasferimenti sono stati 189 nel corso del 2024, l’80% in più rispetto ai 105 del 2022″.
Il tasso di affollamento reale è del 133%
Sono 62.445 le persone detenute nelle carceri italiane. A fronte di queste presenze la capienza regolamentare è di 51.280 posti, un dato addirittura in lieve calo rispetto alla fine del 2024, e dunque il tasso di affollamento ufficiale sarebbe del 121,8%. Però i posti non disponibili per inagibilità o ristrutturazioni sono almeno 4.500, e dunque il tasso medio effettivo di affollamento è almeno del 133%.
Rapporto Antigone 2025 (www.rapportoantigone.it)
In media un educatore ogni 64 detenuti
Il numero totale degli educatori nelle carceri, secondo le schede trasparenza aggiornate a maggio 2025, è pari a 963 a fronte delle 1.040 previste in pianta organica. Secondo il Piano del Fabbisogno, redatto verso la fine del 2024, il numero è differente: a fine 2024 erano presenti 1058 funzionari rispetto ai 1099 previsti.
La media nazionale di persone detenute in carico a ciascun funzionario è di 64,8. Nonostante i 234 nuovi funzionari entrati in servizio nel 2024, a causa dei pensionamenti e delle dimissioni, il numero degli educatori, secondo le schede del ministero, appare peggiorato rispetto all’anno scorso, in cui erano presenti 1021 educatori nello stesso periodo.
Disagio mentale e sociale
Il Rapporto è anche una raccolta di racconti che arrivano dal territorio, dagli osservatori nelle carceri italiane: quest’anno il grande tema è quello della salute mentale. Preoccupa questa situazione. Si fa fatica a stabilire la differenza tra disagio mentale e sociale che diventa un tema fondamentale nel rapporto, un il racconto dei numeri e della situazione negli istituti di pena del nostro Paese.
Salute mentale e REMS
Negli istituti minorili si abusa di psicofarmaci
La gestione psichiatrica è un problema molto serio anche all’interno degli Ipm. Una recente inchiesta di ‘Altreconomia’, che fa seguito a quella dell’ottobre 2023 portata avanti anche con l’aiuto di Antigone, ha mostrato come la spesa pro-capite per benzodiazepine e antipsicotici sia vertiginosamente aumentata nelle carceri minorili: a Torino nel 2024 aumenta del 64% rispetto al 2022, a Nisida l’aumento è del 352% in tre anni, a Pontremoli di oltre il 1.000%, a Roma del 71%; al Beccaria di Milano nel 2023 l’utilizzo di antipsicotici e benzodiazepine è stato di 8,3 volte superiore rispetto a Bologna e 3,3 in più di Firenze, una distanza che si riduce l’anno successivo solo a causa del forte aumento dei consumi negli altri due Ipm. Lo si legge nel Rapporto annuale dell’Associazione Antigone sulle condizioni di detenzione. “La diretta esperienza dell’Osservatorio di Antigone sulle carceri minorili ci parla di nostre visite durante le quali ci siamo imbattuti in intere sezioni di ragazzi addormentati in orari che dovrebbero essere pienamente dedicati alle attività scolastiche o di altro tipo”, si legge nel rapporto.
Stranieri sono il 31,6% popolazione detenuta
Al 30 aprile 2025 sono presenti in carcere 19.740 persone straniere, pari al 31,6% della popolazione detenuta, costituita da 62.445 persone. Negli ultimi anni, la presenza di detenuti stranieri si è mantenuta costante seppur assumendo un andamento decrescente.
Al 31 dicembre 2004, tra le persone detenute, il 31,7% erano costituite da persone straniere; il 31 dicembre 2007 si è registrata la percentuale maggiormente elevata di persone straniere detenute (37,5%). Le presenze hanno assunto poi un andamento altalenante con una decrescita costante a partire dal 2017.
Guardando alla nazionalità, la rappresentanza maggiore di persone straniere detenute è costituita dal Marocco (21,9% sul totale), seguito da Romania (10,9%) e Tunisia (10,9%).
Fenomeno dei suicidi in carcere: 91 casi nel 2024
L’emergenza morti in carcere non dà segni di arresto. Anzi, continua a peggiorare. Nel 2024, secondo Ristretti Orizzonti nel Dossier ‘morire di carcere’, sono stati almeno 91 i casi di suicidi commessi da persone private della libertà. Tra gennaio e maggio 2025, almeno 33. Il 2024 passa così alla storia come l’anno con più suicidi in carcere di sempre, superando addirittura il record del 2022 quando l’emergenza ha avuto inizio.
Il 2024 passa alla storia anche come l’anno con più decessi in carcere in generale. Sono state complessivamente 246 le persone che hanno perso la vita nel corso della loro detenzione.
A livello europeo, l’Italia è in generale considerato un paese con un tasso di suicidi basso. Secondo Eurostat, il tasso di suicidi in Italia nel 2021 – 0,59 casi per ogni 10.000 abitanti – si colloca ben al di sotto della media europea, pari a 1,02 casi ogni 10.000 abitanti. L’Italia si colloca invece ben al di sopra della media europea per quanto riguarda i suicidi in carcere. Secondo l’ultimo dato del Consiglio d’Europa, nel 2022 il tasso di suicidi nelle carceri italiane era più del doppio della media europea: 15 casi ogni 10.000 persone detenute, a fronte di una media di 7,2 casi.

Rapporto Antigone – 3 mq di spazio e record di detenuti minori (www.rapportoantigone.it)
11 bambini vivono con madri detenute
l 30 aprile sono 11 i bambini che vivono in carcere con le loro 11 madri detenute – di cui 9 straniere – un numero che in passato è stato di molto superiore. Di essi, 3 sono ospitati nell’Icam di Milano, 3 in quello di Venezia e 1 in quello di Torino; 3 si trovano nel carcere di Rebibbia e 1 in quello di Perugia. L’Icam campano di Lauro, che tradizionalmente ospitava il numero maggiore di bambini, è al momento inattivo e, si legge nel report, l’edificio potrebbe essere destinato a ospitare una Rems.