“Sento una certa rabbia da parte vostra, che è la stessa dei lavoratori”, così Carlos Antunes Tavares, amministratore delegato di Stellantis a deputati e senatori che gli rinfacciano i magri risultati di Stellantis in Italia, con conseguenti timori per la tenuta dell’occupazione. A fine anno la casa automobilistica avrà prodotto poco più della metà del milione di vetture che si era impegnata a realizzare. Per Tavares la colpa è tutta della transizione all’elettrico voluta dai politici e della strategia dell’Europa. “Non abbiamo nessuna intenzione di vendere siti produttivi” assicura però e promette “non abbandoneremo l’Italia” ma in Parlamento l’AD va soprattutto a battere cassa “Servono nuovi incentivi”, dice, “perché l’auto elettrica costa il 40% in più e perché la Cina ci fa troppa concorrenza”. Quindi lo stato, è il suo ragionamento, deve metterci i soldi, tanti e a lungo per rendere l’elettrico competitivo. L’intervento di Tavares però non convince affatto i sindacati che imputano ai vertici del gruppo il crollo della produzione, confermano lo sciopero in tutti gli stabilimenti italiani e la manifestazione a Roma di venerdì prossimo.
Carlos Tavares, AD di Stellantis, “non abbandoneremo l’Italia” e chiede al governo nuovi incentivi
Di Sala Notizie1 min di lettura
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