Oggi sul caso Garlasco sarà – salvo colpi di scena – il giorno degli avvocati, le tracce rianalizzate, a distanza di 18 anni, e l’inchiesta che – comunque – va avanti.
Tre impronte senza nome sul cartone di due pizze e un Dna maschile che finora è stato ritenuto inaffidabile. Si riparte da qui per Andrea Sempio dopo la perquisizione e la convocazione in caserma – ieri – per semplici formalità. Oggi venerdì 16 maggio, si terrà la seconda udienza dell’incidente probatorio nella nuova inchiesta della Procura di Pavia – affidata ai carabinieri di Milano – sull’omicidio di Chiara Poggi.
Andrea Sempio esce dalla caserma dei carabinieri (Ansa)
02/04/2025

Delitto di Garlasco, Chiara Poggi e le sue cugine (Tg1)

Caso Garlasco, perquisizioni a Voghera (Tgr lombardia)
Uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007 il suo è un caso risolto: l’allora fidanzato Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere, una condanna che ha quasi finito di scontare.

Caso Garlasco omicidio Chiara Poggi (Rai2)
21/03/2025

Gli investigatori al lavoro (Tg1)
21/03/2025
Le tracce di Dna sulle unghie della vittima e la comparazione
A quasi 18 anni dal delitto – dopo due revisioni respinte e vari tentativi della difesa del condannato di puntare il dito altrove – Sempio è stato indagato per omicidio in concorso: per la Procura e la difesa Stasi è suo il Dna trovato sulle unghie della vittima. Ora i periti nominati dalla giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli – la genetista Denise Albani e il sovrintendente tecnico Domenico Marchigiani della polizia scientifica – dovranno stabilire se la traccia genetica trovata sulle unghie della vittima sia compatibile con il patrimonio genetico dell’amico del fratello della vittima.
Il punto dell’utilizzabilità dei risultati delle analisi
Il primo punto è il più controverso: valutare l’utilizzabilità del profilo estratto dal materiale trovato sulle unghie della ventiseienne. Nel processo d’appello bis contro Stasi, il perito Francesco De Stefano aveva concluso, in accordo con i consulenti, sull’inutilizzabilità dei risultati. Conclusione sempre condivisa dal genetista Marzio Capra (famiglia Poggi) e dall’ex comandante del Ris Luciano Garofano (Sempio). Di opposto avviso il genetista forense Ugo Ricci consulente di Stasi e Carlo Previderé che nella sua relazione alla Procura di Pavia parla di compatibilità.
Il cromosoma “Y” sui frammenti
La traccia prelevata a Sempio lo scorso 13 marzo potrebbe restituire il match, ma il cromosoma Y (sui frammenti delle unghie della vittima) non è identificativo: indica solo la linea paterna e non è databile. Difficile possa bastare da solo per formulare le accuse contro il giovane che frequentava la villetta di via Pascoli. Inoltre, l’elemento poco si sposa anche con la dinamica dell’omicidio: Chiara Poggi, chiarisce ogni sentenza, è stata sorpresa dall’assassino e non ha provato a difendersi.
Le 60 impronte repertate
L’appuntamento di oggi servirà, oltre che per definire il possibile quesito su cui dovranno lavorare perito e consulenti, anche per verificare la presenza delle impronte di Sempio a casa Poggi: sono 60 le impronte repertate subito dopo il delitto nell’abitazione e gli investigatori hanno dato un nome a tutte, tranne a tre tracce sui cartoni delle due pizze mangiate dalla vittima e dal fidanzato la sera prima dell’omicidio.
L’incidente probatorio si estenderà anche ai tamponi custoditi nell’istituto di Medicina legale di Pavia e ai reperti conservati nei laboratori del Ris di Parma. In un’inchiesta che non risparmia sorprese quotidiane anche domani, in aula, si preannunciano scintille.