Secondo la Procura di Trieste, Sebastiano Visintin avrebbe “aggredito e soffocato” la moglie Liliana Resinovich, scomparsa il 14 dicembre 2021 e trovata morta 20 giorni dopo .
A riferirlo il quotidiano ‘Il Piccolo’, che riporta la tesi dell’accusa, secondo cui la donna sarebbe stata uccisa il giorno stesso nel parco dell’ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni dal marito con “afferramenti, compressioni, percosse, urti e graffi, tutti indirizzati in diverse sedi del capo, alla mano destra, al torace ed agli arti” cagionandone la morte mediante soffocazione esterna diretta, quale conseguenza di afferramento e compressione del volto della vittima.
La tesi sarebbe comparsa nella richiesta di incidente probatorio avanzata dalla stessa Procura al Gip in ordine all’assunzione della testimonianza di Claudio Sterpin, l’amico di Liliana con il quale sembra lei dovesse andare a convivere. Sempre secondo l’ipotesi accusatoria, Visintin avrebbe intercettato la moglie subito dopo piazzale Gioberti, dopo che la telecamera di un autobus aveva catturato la sua ultima immagine.
Una ricostruzione che non combacerebbe però con la ricostruzione fatta dagli inquirenti in merito agli spostamenti dello stesso marito quella mattina. Nel merito i difensori dell’uomo, Paolo e Alice Bevilacqua, hanno mantenuto il massimo riserbo.