Natale non più all’insegna dell’austerity, con le famiglie italiane pronte a spendere fino a nove miliardi fra gli acquisti anticipati nel black friday e la corsa finale agli acquisti nel weekend in vista della vigilia. Più regali sotto l’albero, dunque con le intere festività che potrebbero arrivare a costare 25 miliardi fra viaggi, spostamenti e spesa alimentare, dove i rincari arrivano comunque in certi casi anche al 20%. A tracciare i contorni delle spese per le feste sono il Codacons e uno studio di Confesercenti-Ipsos. Con un dato comune, che il recupero dei redditi reali, per quanto faticoso, e la frenata dell’inflazione spingeranno gli acquisti. A 9,5 miliardi di euro secondo il Codacons, a 8,1 miliardi secondo il sondaggio condotto da Confesercenti con Ipsos, per un budget medio destinato ai regali da mettere sotto l’albero pari a 225 euro a persona.
Il Natale (@web)
“Il clima di incertezza pesa su famiglie e imprese, ma gli italiani non rinunciano al Natale. Quest’anno – commenta Confesercenti – le vendite per le festività hanno scontato una partenza lenta, e l’auspicio è che ci sia un’accelerazione last minute in questi ultimi giorni”. La spesa complessiva per le feste lieviterebbe a ben 25 miliardi secondo il Codacons, tra regali, acquisti alimentari, pranzi e cene al ristorante e viaggi: 992 euro per famiglia la spesa media per le prossime festività. Solo per il cenone di Natale gli italiani spenderanno 3,2 miliardi di euro: 300 milioni in più dello scorso anno e 500 milioni più del Natale pre-covid secondo il centro studi Confcooperative. L’impennata nella spesa è determinata, però, non dai maggiori consumi, ma dagli aumenti generalizzati dei prezzi, delle tredicesime e degli occupati nell’anno.
Chi spenderà di più
A sostegno ci sono anche le tredicesime che salgono dai 49 miliardi dello scorso anno ai 51,3 miliardi di quest’anno grazie al miglior andamento dell’occupazione, al minor impatto della Cassa Integrazione. Secondo Confesercenti-Ipsos, in media si faranno poco meno di nove regali a testa. A spendere di più saranno over 34 (231 euro) e uomini (256 euro), a livello territoriale i residenti del centro con 264 euro e del nord Italia a quota 246 euro.
Quali saranno i doni più gettonati
Anche quest’anno capi di abbigliamento e moda – in particolare le borse – sono in cima alle preferenze dei Babbo Natale italiani, una preferenza indicata dal 47% dei consumatori, a seguire le calzature (19%), i prodotti di cosmetica e giochi e giocattoli. Tra i cinque doni più scelti anche libri e prodotti editoriali (33%) e tecnologia (32%), anche se in quest’ultimo caso si prediligeranno gadget e piccoli doni sotto i 150 euro di budget (19%) rispetto ad investimenti più consistenti (13%). Il 30% si indirizzerà invece su un dono gastronomico, il 23% su un prodotto da enoteca.
I regali, 225 euro a persona la spesa (@web)
Spesa on line o nei negozi
Sullo shopping last minute, poi, i negozi si prendono la rivincita sull’online. Il 61% degli acquisti nell’ultima settimana prima di Natale avvengono infatti presso un punto vendita fisico: il 46% presso un negozio, di vicinato o in un centro commerciale, il 10% in un negozio monomarca di una grande catena e il 4% in un mercato o mercatino.
Quanto si spende per il cenone e il pranzo di Natale
Se l’inflazione a due cifre è alle spalle, per il tradizionale cenone della vigilia e pranzo di Natale ribadisce anche il Codacons si spenderanno oltre 3 miliardi di euro, con listini del comparto alimentare in sensibile crescita con punte nell’ultimo mese del +20% su anno per il burro, + 13,3% il caffè, +9,7% l’olio d’oliva, +23,7% i pomodori, +11,2% l’insalata, +8,5% il cioccolato.
I viaggi delle feste di Natale (@web)
Chi sceglie di viaggiare
Milioni di italiani, poi, si metteranno poi in viaggio durante le feste per un giro d’affari stimato dal Codacons in 12,7 miliardi di euro: anche in questo caso peseranno i rincari del comparto turistico e dei trasporti, con i pacchetti vacanza che costano oggi in media il 13,4% in più rispetto allo scorso Natale, mentre per dormire in hotel si spende il 6,1% in più; +3,9% le tariffe dei treni, mentre i voli europei sono rincarati dell’8,5% su base annua.