La cerimonia per il trentennale della morte di Giovanni Goria ad Asti, alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella, si è aperta con un video creato con materiale delle Teche Rai della giornalista Caterina Cannavà, del Tgr Piemonte. Nel filmato Goria parla anche dell’Europa e tra le sue affermazioni si sente: “La politica è una cosa necessaria e se fatta bene e anche una cosa utile”.
Ad aprire la cerimonia sono state poi le parole di Carlo Cerrato, direttore della Fondazione Giovanni Goria, che si è rivolto al presidente della Repubblica ringraziandolo per la visita: “Ci ha regalato un sogno”. La parola è passata poi al sindaco, Maurizio Rasero, visibilmente emozionato. “L’ultima visita di un capo dello Stato è avvenuta 21 anni fa con Ciampi, è un’emozione grandissima”.
“Io sono qua – ha detto Rasero – come portavoce di tutti gli abitanti del provincia e a nome loro dico grazie. Goria era un fine politico e capace di spiegare le cose difficili con parole semplici. Schivo, non si troverebbe a suo agio con i riflettori di oggi”. In riferimento poi al nome del teatro in cui si svolge la cerimonia ha aggiunto: “Vittorio Alfieri è stato colui che ha dato il via al sentimento nazionale”.
Ha citato poi la strage di Capaci: “È motivo di orgoglio che lei sia qua con noi durante l’anniversario. Da presidente della Provincia dico che siamo vicini a siciliani, una provincia che grazie alla magistratura ha scoperto di non essere immune al fenomeno”.
Mattarella giunto al Teatro Alfieri di Asti è stato accolto da un lungo applauso al suo ingresso in teatro. A dare il benvenuto a Mattarella, le istituzioni cittadine e regionali, con il governatore Alberto Cirio. È presente in platea anche il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo.
Mattarella
Il discorso del Presidente
“Oggi la Repubblica rende omaggio, a trent’anni dalla morte, a una personalità di rilievo che l’ha onorata con il suo lavoro e con la sua testimonianza, il presidente del Consiglio Giovanni Goria”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad Asti in occasione della cerimonia commemorativa del trentesimo anniversario della morte di Giovanni Goria. “Nella brevità della vita che gli è stata concessa, – ha aggiunto – lo statista piemontese ha messo a frutto i talenti di cui fu dotato, in piena aderenza a quei valori che le genti dell’astigiano hanno sempre manifestato. L’umiltà e il senso del limite. La coscienza intimamente avvertita del senso del dovere. Il rispetto della dignità delle funzioni che si trovò a ricoprire, nonostante le sofferenze e qualche amarezza che ebbe immeritatamente a subire nell’ultima parte della sua vita”. “L’opera di riformatore rigoroso che egli si trovò a svolgere va sottolineata in questa sede, – ha proseguito – davanti alla sua famiglia, a sua moglie, ai suoi figli, ai suoi nipoti, che saluto e ringrazio per la loro presenza. Pur non avendo progettato di doverlo essere, Goria fu uomo per tempi difficili”.
![Giovanni Goria](https://www.rainews.it/resizegd/768x-/dl/img/2024/05/23/1716460743676_rainewsfadffeecdec.jpg)
Giovanni Goria
Nasometria di Goria propria di molti leader Dc
“L’espressione “nasometria”, che ironicamente attribuiva come neo-scienza intestata a se stesso, intendeva indicare la acuta e necessaria percezione dei segni dei tempi. Una sensibilità che lo accomunava ad altri leader della formazione politica a cui aveva aderito e in cui si era formato, la Democrazia Cristiana. Una sensibilità che lo portava a considerare come strettamente connessi i temi del risanamento economico e dello sviluppo, cioè di una gestione della finanza pubblica che non mortificasse l’economia; di una progressione della spesa pubblica accompagnata da un sistema fiscale moderno”. Lo ha detto il presidente della Repubblica. “Lo colpiva – ha aggiunto – l’inquietudine che respirava al Nord del Paese, che reclamava ammodernamenti importanti e scelte coraggiose anche sul terreno della politica e della sua rappresentanza”.
![Mattarella](https://www.rainews.it/resizegd/768x-/dl/img/2024/05/23/1716460275941_Immagine.png)
Mattarella
Goria sapeva assumersi il rischio di governare
Mattarella ha citato il passaggio di un discorso pronunciato dall’ex presidente del Consiglio. “Attraversiamo un momento di particolare difficoltà come classe politica – ha detto il capo dello Stato, citando le parole di Goria in “un vivace confronto alla Camera” – pare a me che vada diffondendosi un clima di disorientamento, nel quale sembra che ciascuno tenda a operare un po’ come nel vuoto, in attesa di fatti che dovrebbero risolvere problemi ma che nessuno sa indicare. Non è possibile che la classe politica non assuma fino in fondo le proprie responsabilità, come dovere dell’oggi e non solo come attesa di un domani che non sappiamo ancora definire”. “La sua era la sfida della concretezza, – ha aggiunto il presidente della Repubblica – riprendendo, in questo, l’insegnamento di uno dei suoi grandi estimatori, Giovanni Marcora. Voleva, e sapeva, assumersi il rischio del governare. Proprio l’avvio di una fase nuova di sviluppo era concepito come prova di credibilità del rinnovamento della politica, di un nuovo gruppo dirigente”.
Squilibri territoriali di grande attualità
“Giovanni Goria era stato eletto giovanissimo in Parlamento, in una legislatura che si sarebbe rivelata assai breve”, ha detto il presidente. “Percepiva fortemente – ha aggiunto – l’insofferenza di aree territoriali e ceti sociali per le inefficienze e gli squilibri accumulati, avvertiva quindi la necessità di porre fine alle distorsioni corporative che pesavano sulla società italiana. Si confrontava con gli altri Paesi europei. Questioni ancor oggi di grande attualità”.
![Giulio Andreotti e Giovanni Goria](https://www.rainews.it/resizegd/768x-/dl/img/2024/05/23/1716460706363_rainewsedddebacbfaeaa.jpg)
Giulio Andreotti e Giovanni Goria
Attuale Carta è anche quella futuro
“Mi sia consentito di unire il mio ricordo alla menzione del discorso che il presidente del Consiglio pronunciò in occasione dell’anniversario dei 40 anni dall’entrata in vigore della Costituzione e che rappresenta, a mio avviso, uno dei suoi messaggi di grande significato. Quelli che, talvolta, venivano indicati come punti di debolezza, sono, a giudizio di Goria, punti di forza, tanto da affermare: ‘questa non è solo la Costituzione del nostro passato, ma anche quella del nostro futuro'”.
“‘Proprio nel suo essere una Costituzione di compromesso fra diversi e contrapposti progetti ideologici, – ha proseguito Mattarella citando il discorso di Goria – la gran parte dei quali si è dimostrata inadeguata a rispondere alle esigenze della società contemporanea, sta la grande modernità della nostra Costituzione e la capacità che essa ha avuto di essere un costante punto di riferimento'”.
“Nel ribadire i valori di fondo scolpiti nella prima parte della Carta, – ha proseguito Mattarella – Goria richiama quello che ritiene un aspetto determinante: l’articolazione pluralistica della società e delle sue istituzioni che indica come sostanza della esperienza democratica italiana. Infatte ne sottolineava ‘l’articolato sistema sociale e istituzionale’ che ha svolto ‘una grande funzione di consolidamento del sistema democratico e ha contribuito al superamento di molte tensioni e contrapposizioni'”.
![Reagan e Goria](https://www.rainews.it/resizegd/768x-/dl/img/2024/05/23/1716460681873_rainewsTECNAVIAPHOTOGENERALE.jpg)
Reagan e Goria
Da Goria impegno rafforzare ruolo Camere su economia
Il presidente della Repubblica ricordando Giovanni Goria, ha parlato del “rispetto” dell’ex premier “per i percorsi costituzionali” e per “l’impegno a rafforzare il ruolo del Parlamento sulle scelte di fondo, a partire dalla introduzione delle sessioni di bilancio, del Documento di programmazione economica e finanziaria con la determinazione preventiva degli obiettivi annuali, affinché fosse chiara la direzione di marcia ed efficace la verifica dei risultati dell’azione di governo”.”Passaggi importanti – ha aggiunto – anche per un raccordo della Repubblica Italiana in Europa, non da spettatrice ma da protagonista”.