“Genuinely a dream fulfilled…I have wanted to see the Pantheon since I was a child…so so chuffed” scriveva Grant Paterson il 18 marzo pubblicando su Facebook una fotografia scattata all’interno del Pantheon: “Veramente un sogno realizzato…ho voluto vedere il Pantheon da quando ero un bambino… sono così felice”.
Paterson, 54 anni, scozzese, è l’uomo rimasto gravemente ferito dal crollo di ieri della piccola palazzina del ‘600 nel quartiere Monteverde a Roma, a due passi dal Vaticano e di fronte a villa Pamphilj, tra le più belle della capitale.
Gli ultimi scatti sono stati condivisi poche ore prima dell’incidente che gli ha provocato diverse fratture e ustioni sul 70% del corpo.
In veste di turista scrive il 17 marzo, giorno del suo arrivo a Roma: “Treni, aerei, autobus e piedi… EEAAASYYY… La sistemazione è bella. Le loro immagini qui come la mia non rendono giustizia. Questa dovrebbe essere una buona settimana… se non vengo ucciso in qualche balordo. Dato che sono solo mi siederò in un posto diverso ogni giorno”.
Le foto documentano gli interni del bed and breakfast collassato ieri con tutta la palazzina a causa di quella che sembra essere stata una fuga di gas: curato nei minimi particolari, i soffitti che riprendono le curvature in mattoni della antica struttura, echi “pompeiani”, faretti e pavimenti e mobili in legno. La casa vacanze, che era stata abitata fino a pochi mesi prima da Roberto Saviano, era stata da poco inaugurata e Paterson tra i primi clienti ospitati.
Grant Paterson si presenta come un uomo semplice ma di bell’aspetto che ha deciso di condividere pubblicamente le foto, in un profilo normalmente con pochi aggiornamenti, di quello che sembra il viaggio sognato per una vita intera.
Nella foto che lo ritrae a piazza San Pietro, una giacca buttata su una spalla, uno dei suoi amici ha chiesto: “Ti stai divertendo?”, e Grant ha risposto: “Sto amando questi giorni, anche se ho camminato per oltre dieci miglia e mi sento un po’ massacrato!”. Poi specifica che la foto gli è stata scattata da un giovane indiano a cui ha reso il favore scattandone poi una a lui e alla famiglia.
Il 20 marzo pubblica uno scorcio dei Fori Imperiali con una riflessione che coglie quasi tutti i turisti quando si trovano di fronte ai resti archeologici romani: “Non è strano pensare che in questa piccola area, il destino del mondo conosciuto sia stato deciso?”.
Poi un altro scatto, lui con il Colosseo, il giorno prima dell’incidente e del suo programmato ritorno in Scozia: “Sette ore spese tra il Colosseo e i Fori, ma ne è assolutamente valsa la pena”. Un amico lo prende in giro: “Prendi il sole” e Paterson risponde: “Ho perso il cappellino e mi sto scottando”.