Una giovane donna senza vita dentro un cespuglio, la figlia di sei-otto mesi morta giorni dopo lei in un viottolo alberato a 200 metri di distanza: forse soffocata da un uomo che l’aveva presa dopo la morte della mamma. Entrambe nude, dai tratti somatici dell’est Europa, ma senza documenti e le impronte digitali della donna non sono registrate nella nostra banca dati. Si spera di avere riscontri da quelle estere.
Quello di villa Pamphili ha assunto i contorni di un puzzle dalla difficile composizione. Nessun segno di violenza sulla donna che risulta negativa all’uso di sostanze stupefacenti: di costituzione sana, pelle, unghie e capelli curati fanno pensare che non sia una senzatetto ma la sua identità sembra quella di un fantasma. Unici elementi che possono al momento dare qualche risposta, i tatuaggi sul suo corpo.
In un cestino dei rifiuti, i poliziotti della scientifica che da giorni setacciano il parco, hanno trovato un vestitino rosa compatibile con le misure della piccola trovata nuda. Su questo abito ci sono delle impronte digitali e tracce da confrontare con quelle trovate sul sacco di plastica che copriva il corpo della donna e che potrebbero far risalire al presunto omicida della bambina. L’uomo che più testimoni dicono di aver visto aggirarsi con madre e figlia nel parco.