Si definisce “una Sindaca tra le persone”, Silvia Salis. Una donna che ha scelto la politica, dopo aver fatto altro nella vita “per servirvi, non per comandare: al servizio di tutte e tutti i genovesi, di chi ha creduto in questo progetto, di chi ne ha sostenuto uno diverso, di chi non si è riavvicinato alla politica. Nessuno deve rimanere indietro”. Così ha scritto su Facebook il giorno dopo la vittoria elettorale. Ma qual è la storia di questa donna, 39enne, che ha portato il centrosinistra dopo otto anni a vincere a Genova al primo turno.
Genovese, sportiva, ex martellista olimpica e dal 2021 vicepresidente del CONI, il Comitato olimpico italiano Salis è alla sua prima esperienza politica. Nata nel levante città, nome e volto conosciuto nel mondo dello sport, Salis è cresciuta vicino al campo sportivo di Villa Gentile, del quale il papà Eugenio, scomparso pochi mesi fa, è stato lo storico custode. È a lui che dedica le prime parole dopo l’elezione a sindaca: “Una vittoria per mio padre, sarebbe felice. Orgoglioso”.
Parole commosse per ricordare il padre, che ha visto muovere i suoi primi passi in una carriera sportiva che l’ha portata a diventare campionessa di atletica nel lancio del martello prima, dirigente sportiva poi, come vicaria del Coni e braccio destro di Giovanni Malagò. Due Olimpiadi all’attivo, Salis è stata atleta della nazionale italiana: nel palmares ha dieci titoli italiani, un oro e un bronzo ai Giochi del Mediterraneo, due partecipazioni alle Olimpiadi di Londra e Pechino.
Nel 2016, finita l’esperienza agonistica, per un infortunio, comincia quella da dirigente sportiva, prima nelle Fiamme azzurre (il gruppo sportivo della Polizia penitenziaria, per il quale gareggiava da atleta), poi nella federazione di atletica leggera e a seguire nel CONI dove viene eletta nel Consiglio nazionale per poi diventare nel 2021 vicepresidente. Una vita nello sport che non dimentica, e che si è impegnata a valorizzare attraverso la sua scelta politica: tra le sue prime parole, alla conferenza stampa per commentare l’esito del voto, il richiamo all’impegno sportivo è immediato.
Nel febbraio del 2025 è lei l’asso nella manica del centrosinistra, nonostante la lontananza dalla politica e dal mondo dei partiti. Individuata come figura civica, è attorno a Salis che si coalizza la compagine del centrosinistra. Un campo largo, anzi larghissimo, che trova l’appoggio di Pd, M5s, Avs, Azione e Italia Viva. Nella vita privata è mamma del piccolo Eugenio, nato dal matrimonio con il regista Fausto Brizzi, che l’ha accompagnata nel suo primo impegno pubblico a raccogliere la sua prima vittoria elettorale.