La cognata di Alessandro Impagnatiello, ossia la moglie del fratello dell’ex barman che ha ucciso nel maggio del 2023 la fidanzata incinta di sette mesi Giulia Tramontano, è stata condannata dal Tribunale civile di Milano a risarcire, con circa 25mila euro, i familiari della vittima. Proprio alla cognata di Impagnatiello, un paio di mesi dopo il delitto, fu venduta e intestata l’auto del femminicida nel tentativo di far apparire l’uomo nullatenente ed evitargli così di pagare il risarcimento alla famiglia della vittima. La notizia è stata anticipata dal Corriere della Sera online.
Una mossa, quella della vendita dell’auto da Impagnatiello alla cognata, che, secondo il Tribunale, sarebbe servita per “diminuire la consistenza patrimoniale” dell’ex barman e farlo risultare nullatenente, anche nell’ottica dei risarcimenti nel processo per l’omicidio, nel quale è stato condannato all’ergastolo in primo e secondo grado.
Il giudice Francesco Pipicelli ha dato ragione alla famiglia di Giulia, rappresentata dagli avvocati Rosario Santella e Giovanni Cacciapuoti, secondo cui quella macchina sarebbe stata venduta alla cognata di Impagnatiello solo al “fine di sottrarre il predetto bene alle ragioni creditorie dei familiari di Giulia Tramontano”. In quell’auto il femminicida aveva nascosto e trasportato il corpo della giovane.