Hanno destatto preoccupazione le ultime notizie del bollettino medico relative alle condizioni di salute di Papa Francesco che hanno registrato un peggioramento. I medici del Policlinico Gemelli hanno parlato di “prognosi riservata” dicendo che non è ancora “fuori pericolo” a causa di una “pioastrinopenia associata ad anemia che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni”.
La piastrinopenia
Per piastrinopenia si intende un quadro clinico caratterizzato da una conta di piastrine inferiore ai livelli normali.
Le piastrine giocano un ruolo di primissimo piano nel meccanismo della coagulazione sanguigna: sono frammenti di cellule presenti nel sangue che svolgono un importante ruolo nella coagulazione del sangue insieme agli enzimi della coagulazione. La loro funzione è fermare la perdita di sangue nelle ferite (emostasi). Sono presenti nel sangue circolante per il 70% e nella milza per il restante 30%. Hanno una sopravvivenza media di 10 giorni.
Negli esami del sangue il numero normale delle piastrine in un microlitro è di 150.000-400.000. Quando il valore delle piastrine è più basso di questo numero si parla di piastrinopenia.
Le cause
Le cause possono essere raggruppate in tre classi: ridotta produzione di queste cellule; un’aumentata distruzione; situazioni miste (legate a entrambi i attori).
La ridotta produzione di piastrine può essere causata da molteplici evenienze: compromissioni/infiltrazioni midollari (a opera di neoplasie, leucemie e infezioni); depressioni del midollo osseo da parte di svariati agenti, come l’assunzione di farmaci, radiazioni, infezioni virali (da HIV o parvovirus), carenze nutrizionali (un deficit di folati e di vitamina B12), patologie ereditarie.
Le piastrinopenie da aumentata distruzione cellulare vanno attribuite fondamentalmente alle seguenti circostanze: patologie autoimmunitarie, insorgenza di svariati fenomeni di natura autoimmunitaria, con la produzione di anticorpi anti-piastrine, innescata da infezioni, malattie linfoproliferative, assunzione di farmaci, reazioni post trasfusionali.
L’anemia
L’anemia è una condizione in cui il numero di globuli rossi non è sufficiente a trasportare abbastanza ossigeno da soddisfare i bisogni dei diversi tessuti e organi del corpo. In realtà esistono diverse forme di questo disturbo, ciascuna causata da fattori diversi. Anche la sua gravità può variare molto, passando dai casi di lieve entità a quelli molto gravi.
In genere si parla di anemia quando i livelli di emoglobina nel sangue sono inferiori a 13 g/dl nel caso dell’uomo o 12 g/dl nel caso della donna. Esistono però anche altri modi per definire la malattia, fra cui valori di ematocrito inferiori al 40% nel caso degli uomini o al 37% nel caso delle donne. La riduzione dell’emoglobina può essere un problema temporaneo o cronico. In generale è più esposto al rischio di anemia chi soffre di carenze vitaminiche o di ferro, di disturbi intestinali, di malattie croniche come l’insufficienza epatica o renale e chi ha familiari che soffrono dello stesso problema.