Il ritorno a scuola sembra aver avuto un impatto sulla curva dei casi Covid. Nel periodo 23-29 settembre, in Italia l’incidenza di casi diagnosticati e segnalati è pari a 21 casi per 100.000 abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente (16-22 settembre, 16 casi per 100.000 abitanti).
L’indice di trasmissibilità (Rt), calcolato con dati aggiornati al 2 ottobre e basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 24 settembre è pari a 1,20 (1,12-1,28), in aumento rispetto alla settimana precedente. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Covid Iss-ministero della Salute.
Le fasce di età che registrano il più alto tasso di incidenza settimanale sono 80-89 e sopra i 90 anni.
Sul fronte varianti, “dati preliminari relativi al mese di settembre 2024 – si legge – evidenziano la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di KP.3.1.1. In crescita, inoltre, la proporzione di sequenziamenti attribuibili al lignaggio ricombinante Xec“.
Già il 18 agosto comparivano in Italia due sequenze di Xec, rilevate in Veneto e Trentino Alto Adige rispettivamente il 31 e il 18 luglio. Quello che colpisce, evidenzia Honey in un focus postato su X, è il “vantaggio di crescita” che sta mostrando “a livello globale”, e che viene stimato “del 3,8% al giorno (27% alla settimana)” rispetto alle varianti JN.1 che hanno già in aggiunta mutazioni che le rendono competitive. A detta dell’esperto, la nuova ‘contendente’ sembra avere “la crescita più rapida di cui sono a conoscenza”.