Cinque anni dopo l’inizio della pandemia, la città rende omaggio alle vittime del Covid con una cerimonia per non dimenticare. “La chiesa vuota richiama quel periodo, il senso di assenza che si diffuse allora, lo stesso che avvolse San Pietro, con il Papa solo di fronte al mondo”, ha spiegato monsignor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo. “Allora qui mancavano i vivi, ma non i morti. Era un tappeto di bare, un vuoto che stringeva lo stomaco, colpiva le viscere, pesava sul cuore”. La cerimonia è stata fortemente voluta dall’amministrazione comunale. “Volevamo mantenere viva la memoria di ciò che Bergamo ha vissuto. La chiesa, trasformata in una camera mortuaria, è un simbolo di omaggio alle vittime”, ha dichiarato la sindaca Elena Carnevali. “Per alcuni il ricordo è ancora vivido, altri preferiscono dimenticare o addirittura negare. Questa giornata serve a rievocare, a stare vicino alle famiglie colpite dal lutto e, allo stesso tempo, a lasciare un segno di speranza, affinché la memoria non si disperda”.
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