L’accusa è di quelle pesanti. La casa di moda Brunello Cucinelli avrebbe “ingannato i suoi azionisti”, continuando a “mentire sulle sue attività in Russia” dato che gestirebbe “diversi negozi a Mosca, con un’ampia offerta di articoli dal prezzo di migliaia di euro”. Azioni definite tali da “aver palesemente ignorato la legislazione europea” sulle sanzioni alla Russia.
A lanciare l’attacco nei confronti di una delle società italiane più importanti nel campo della moda è Morpheus Research, ente statunitense fondato quest’anno da un team di analisti finanziari impegnati a smascherare frodi e comportamenti scorretti delle aziende nei mercati finanziari.
L’indagine, condotta attraverso “un’analisi approfondita dei dati commerciali e visite ai negozi russi di Cucinelli”, secondo Morpheus Research “mette in dubbio le affermazioni di Cucinelli” riportate qualche giorno prima dal Financial Times, affermazioni giunte a loro volta in risposta alle accuse dell’hedge fund Pertento Partners, che accusava la società umbra di continuare a operare nel Paese guidato da Vladimir Putin.
Le vendite in Russia, aveva affermato Cucinelli, “sono diminuite dal 9% del fatturato totale nel 2021 ad appena il 2% attuale”, vendite limitate e definite “conformi” alle sanzioni dell’Ue. Cucinelli, secondo Morpheus Research, avrebbe invece continuato a operare in Russia: l’indagine della società di ricerca Usa rivelerebbe, si sottolinea, “una strategia volta a ‘ridurre l’impatto negativo delle sanzioni’, continuando a vendere attraverso il ‘commercio a distanza’ e la ‘consegna a domicilio”, facendo inoltre ricorso “a sconti aggressivi” e rischiando così “di indebolire il posizionamento esclusivo del marchio”. Dura, come prevedibile, la risposta della società.
La società: rispettate regole
La Casa di Moda Brunello Cucinelli “sta valutando azioni legali a tutela della sua reputazione e degli interessi di tutti i suoi stakeholder”, tuona una nota, specificando che la società “conferma con fermezza il pieno rispetto delle regole comunitarie” in merito all’attività nel mercato russo. “Il valore delle esportazioni verso la nostra filiale russa è passato dai 16 milioni di euro del 2021 ai 5 milioni euro del 2024”, ribadisce la Casa di Moda, per cui questi valori sono “esaustivi nel dimensionare correttamente questo argomento”, così come “nell’escludere anche qualsiasi ipotesi su un utilizzo del mercato russo per la riduzione del magazzino e lo smaltimento delle rimanenze”.Crollo in Borsa per il titolo, che dopo la pubblicazione delle accuse cede fino al 4,95% e viene sospeso dagli scambi, per poi crollare in riapertura di contrattazioni e terminando la seduta cedendo il 17,2%.
I numeri del re del cachemire
Brunello Cucinelli, imprenditore, re del cachemire e tra i brand italiani ancora sotto bandiera italiana, è approdato in Borsa nel 2012. Attualmente è controllato per il 50,05% dal Trust Brunello Cucinelli (Foro delle Arti srl) che detiene il 65,9% dei diritti di voto. I fondi Fidelity (Fmr), in possesso di oltre il 9% del capitale e del 5% dei diritti di voto, hanno portato la loro partecipazione in Brunello Cucinelli al 4,35%. Il resto del capitale dell’azienda umbra è flottante con la partecipazione di alcuni altri fondi istituzionali. Ha il quartiere generale a Solomeo in provincia di Perugia, borgo, castello compreso, restaurato con attenzione e con un parco nella valle sottostante.
L’ultima semestrale ha visto ricavi pari a 684,1 milioni di euro, in aumento del +10,2% a cambi correnti (+10,7% a cambi costanti)rispetto al 30 giugno 2024. L’Ebit è pari a 113,8 milioni, segnando una crescita dell’8,8% sul primo semestre 2024. L’utile netto registrato ha raggiunto 76,7 milioni, in aumento del 16%in confronto al 30 giugno 2024. Il gruppo, fondato nel 1978,impiega oltre 2.600 dipendenti con circa 160 punti vendita tra negozi di proprietà e in franchising.
Figlio di contadini, per i primi 25 anni Cucinelli racconta di essersi formato più che altro nei bar ”e mi sono anche divertito molto” ammette. Poi è diventato imprenditore inventandosi delle maglie di cashmere colorate quando sul mercato non si vedeva che grigio e beige. Parla di Alessandro Magno e di Aristotele con una disinvoltura quasi ingenua, segnale di una cultura molto sentita: ”faccio l’industriale fino alle 18 poi chiudo bottega e vado a casa come i miei operai, perché la qualità della vita è importante per tutti. Non vedo la televisione, quindi ho tempo per leggere, e sono un uomo rigoroso, di scuola benedettina. Senza spiritualità non si cura il mal di vivere. Il 60% dell’umanità prende pasticche per dormire, è assurdo”, aveva detto in una delle prime interviste dopo lo sbarco sul mondo della moda e della finanza.
Oltre che imprenditore Cucinelli è produttore e cultore divino. Agricoltura, industria, servizi, tutte le attività devono avere al centro l’operaio: “dobbiamo affrontare il tema operai in un modo speciale. Il problema non è fare l’impiegato, che non è come fare l’operaio. Quindi dobbiamo ridare dignità al lavoro operaio”.
Urso: “Azienda ha chiarito posizione, confido che fiducia tornerà anche in borsa”
“Ho letto che hanno ben chiarito la loro posizione e io ho fiducia in un’azienda italiana così importante e significativa che è un modello anche di sostenibilità. Sono convinto che a breve anche questa fiducia sarà riscontrata anche in Borsa”. Così il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine della firma dell’accordo con Fondazione Fiera Milano per la nascita della prima casa del Made in Italy in fiera, a Rho (Milano). Il riferimento è a Brunello Cucinelli, maison del lusso made in Italy quotata su Euronext Milan, accusata in un dossier di Morpheus Research di non rispettare le sanzioni europee nei confronti della Russia, continuando a commercializzare capi e accessori all’interno del mercato russo. Il titolo in Borsa oggi ha concluso gli scambi in calo del 17,28%.