
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio in apertura della 34esima Assemblea Generale dell’ICCROM, il Centro Internazionale di Studi per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali: “Fondamentale lo scambio di conoscenze e il rispetto reciproco”, sottolinea il Capo dello Stato.
“La tutela del patrimonio culturale, inscritta fra i principi fondamentali della Costituzione italiana, è una direttrice essenziale per promuovere la cooperazione fra i popoli e favorire un dialogo internazionale fondato sullo scambio di conoscenze e il rispetto reciproco”. Un messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha aperto la 34esima Assemblea Generale dell’ICCROM, il Centro Internazionale di Studi per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali. Si tratta di una organizzazione intergovernativa che, nata nel secondo dopoguerra, vanta 139 Stati membri: “La sua attività – continua Mattarella – è preziosa e merita incoraggiamento”.
“L’ICCROM è più forte e più visibile e con un impatto maggiore rispetto a due anni fa – ha affermato nel corso del suo intervento il direttore generale Aruna Francesca Maria Gujral. Ora siamo una voce riconosciuta nelle piattaforme internazionali più importanti, promuovendo la cultura come soluzione chiave alle sfide globali del mondo”. In un periodo di instabilità politica e di insicurezza, il “sapere” assume un ruolo fondamentale per riportare stabilità e ripristinare il dialogo perduto. Il nostro patrimonio, del resto, non è un lusso ma un’ancora di salvezza: “Il contesto è cambiato – ha chiosato la Gujral – e dobbiamo cambiare anche noi”.
Il sistema multilaterale sta affrontando sfide ineguagliabili: il periodo di instabilità finanziaria richiede una riforma strategica e tattica dell’organizzazione, con decisioni coraggiose: “La verità di fronte a noi è chiara – ha spiegato il direttore generale dell’ICCROM. Se l’Istituto non riforma, snellisce e innova, rischiamo di compromettere la nostra missione. Solo così possiamo continuare a raggiungere comunità in crisi, rafforzare la leadership e dare potere ai giovani che sono i custodi del domani. Il primo piano strategico dell’ICCROM, il programma di lavoro, il bilancio 2026-27 e il rafforzato quadro di monitoraggio e valutazione, rappresentano in tal senso un pacchetto coerente”, ha concluso la Guiral.
Nel corso della giornata di apertura dell’assemblea si è discusso anche del ruolo dell’artigianato tradizionale africano le cui competenze sono a rischio. In tal senso l’ICCROM, in collaborazione con la Fabbrica di San Pietro della Santa Sede, con il sostegno del ministero degli Affari Esteri italiano, e co-realizzato in Costa d’Avorio, Egitto, Kenya e Tunisia, ha promosso un progetto pluriennale in cui, nel corso di tre anni, i giovani artigiani del Continente verranno adeguatamente formati per dimostrare come lo sviluppo di capacità, guidato appunto dalla cultura, possa promuovere lo sviluppo sociale ed economico, proteggere il passato e plasmare il futuro.