Il Consiglio dei ministri, su proposta della presidente Giorgia Meloni, ha deliberato la concessione di un assegno straordinario vitalizio, riservato dalla legge Bacchelli a cittadini illustri che versino in stato di particolare, in favore di Chiara Vigo, maestra di tessitura del bisso, considerata la seta del mare.
Il bisso è una fibra grezza prodotta dagli esemplari adulti di Pinna Nobilis, una sorta di incrocio tra cozze e ostriche alte fino a un metro e mezzo, che sono state dichiarate in via di estinzione e proliferano nella laguna di Sant’Antioco, nella Provincia del Sud della Sardegna.
Museo del Bisso a Sant’Antioco, in Sardegna
Sul sito di Chiara Vigo il racconto del suo lavoro di condivisione che da anni promuove gratuitamente “con tante persone e in tanti modi diversi, attraverso laboratori e presentazioni, progetti di ricerca con le Università, incontri con le scolaresche, panni di nozze e vestine da battesimo, nonché la donazione delle sue opere a città e musei, italiani e internazionali. Dal 2005 innumerevoli visitatori da tutto il mondo si sono recati in Sardegna per visitare il museo del bisso: il ‘museo vivente’ del Maestro Chiara Vigo, per ascoltarla ed ammirare la sua collezione di lavori, nonché vederla all’opera nel creare la seta del mare”.
Il Bisso o seta marina
Il bisso è una fibra tessile marina, un tempo utilizzata per confezionare gli abiti di personaggi importanti. Ma da dove si ricava? Dalle gnacchere o Pinne Nobilis che sono una sorta di incrocio tra cozze e ostriche alte fino a un metro e mezzo.
Endemiche del Mediterraneo, e molto diffuse nella laguna di Sant’Antioco, nel 1992 sono state dichiarate in via di estinzione. Oggi sono tutelate da una legge europea e una regionale: non solo chi le pesca con qualsiasi mezzo, ma anche chi ne possiede degli esemplari in spiaggia o in barca rischia una multa o l’arresto. I
l sito dedicato a Chiara Vigo spiega di cosa si tratta e come si produce il bisso. “Il mollusco che le abita un tempo si mangiava fritto come una bistecca. Pesa fino a un chilogrammo e produce piccole perle colorate. La Pinna Nobilis, madreperlacea dentro e ruvida fuori, nasconde una ghiandola setacea stimolata dal continuo movimento delle due valve. Di tanto in tanto sputa una bava formata di cheratina, come i capelli. La quale, però, a contatto con l’acqua, si solidifica e produce un bioccolo color marrone incrostato di conchigliette, alghe, piccoli coralli. In apparenza una sorta di radice: con essa la Pinna Nobilis si ancora al fondale. O piuttosto sembra una barba grezza e incolta, con la quale il mollusco si difende dai polpi. Ma una volta lavorata e sbiondata diventa bisso, splendente come oro, soffice e forte”.