Svolta nell’omicidio di Marco Veronese. C’è un fermato per la morte del 39enne ucciso a Collegno, alle porte di Torino, ucciso con diverse coltellate notte del 23 ottobre: l’uomo ha confessato.
Secondo quanto reso noto dalla procura diretta da Giovanni Bombardieri, si tratta “di una persona legata sentimentalmente alla ex compagna della vittima, che, come detto, ha confessato l’omicidio“, si legge nella nota della procura.
L’omicidio nella notte del 23 ottobre
L’omicidio di Marco Veronese si era consumato intorno all’1.30 in via Sabotino, all’angolo con corso Francia: un uomo incappucciato, secondo quanto riferito da una testimone oculare, aveva colpito la vittima più di dieci volte con un coltello, provocandone la morte sul posto.
È ancora in corso la ricerca dell’arma usata dall’uomo. Il presunto assassino sarebbe arrivato sul luogo del delitto utilizzando un veicolo il cui itinerario è stato seguito attraverso le immagini delle centinaia di sistemi di videosorveglianza, pubblici e privati, dicono gli investigatori.
Veronese, titolare di una ditta di sistemi di allarme e videosorveglianza, viveva a Collegno, a casa dei genitori, dove era tornato dopo la separazione, a pochi metri dal luogo in cui è stato ucciso.
La confessione del 49enne ha trovato primi riscontri nelle indizi raccolti dai carabinieri, che sono arrivati a lui anche grazie alle analisi dei tabulati telefonici. Alla base del gesto, secondo una prima ricostruzione, ci sarebbero dissidi familiari legati ai figli che Veronese ha avuto con la ex compagna, legata ora all’uomo che ha ucciso il 39enne. Il presunto assassino avrebbe atteso la vittima nei pressi dell’abitazione.
