Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto del 2007, è stato nuovamente stamani dai carabinieri per lasciare, per la seconda volta, le proprie impronte digitali nell’ambito della nuova inchiesta su cui sta lavorando la Procura di Pavia, dopo che la stessa Procura aveva già archiviato la posizione per due volte.
La volta precedente le impronte erano state prese con il laser, oggi, invece, con il tradizionale metodo dell’inchiostro.
“Abbiamo rifatto una cosa che avevamo già fatto, solo che ce l’hanno richiesto oggi, tutto li”. Non si sottrae ai cronisti Andrea Sempio, il 41enne nuovamente indagato dalla procura di Pavia. Oggi si è presentato dai carabinieri, a Milano, per rifare l’esame delle impronte digitali. Un passaggio tecnico dell’indagine, riaperta quasi 10 anni dopo la condanna definitiva a 16 anni per il fidanzato di chiara, Alberto stasi.
Ieri il gip di Pavia, su richiesta della Procura, ha ricusato, per alcune sue dichiarazioni in un‘intervista televisiva di qualche anno fa sul caso, Emiliano Giardina che avrebbe dovuto occuparsi della superperizia nell’ambito della nuova inchiesta. L’istanza di ricusazione era stata avanzata dalla Procura, ma anche dai legali di Alberto Stasi. Motivo della richiesta un’intervista che Giardina, genetista forense noto anche per avere lavorato al caso Yara, rilasciò a un inviato della trasmissione televisiva ‘Le iene’ il 5 aprile 2017. In quell’occasione, Giardina espresse pubblicamente “valutazioni e considerazioni attinenti all’oggetto dell’incarico“.
Sono stati nominati nel collegio peritale anche due funzionari di Polizia.
Legale famiglia Poggi, ‘nuova indagine? È tutto un déjà-vu’
La semilibertà per Alberto Stasi, la ricusazione del genetista Emiliano Giardina e l’ennesima indagine, per i genitori di Chiara Poggi è un periodo difficile.
Il legale della famiglia, l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, racconta lo stato d’animo con cui i genitori di Chiara Poggi, Rita e Giuseppe Poggi, stanno vivendo l’ennesima indagine sulla morte della figlia, uccisa diciotto anni fa a Garlasco in quella che è ancora oggi la loro abitazione. “Non c’è un centimetro di questa vicenda che non sia stato esplorato. Abbiamo già vissuto sette anni di processo. È tutto un déjà-vu”.
“Ci sembra più che altro un’inchiesta aperta per scagionare Stasi e trovare un colpevole alternativo – sostiene il legale – E siccome conosciamo gli atti processuali, tutto quello che sta accadendo ci lascia davvero perplessi. Anzi, non lo accettiamo, perché le sentenze finora pronunciate ce lo impongono. E poi questo modo di procedere al contrario, mettendo sulla graticola un ragazzo”, Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara Poggi indagato per omicidio in concorso con altri, “per poi eventualmente chiedere la revisione del processo ci lascia a bocca aperta. In genere prima si chiede la revisione del processo e, nel caso in cui viene accolta, si indaga”.
Andrea Sempio, Chiara Poggi e Andrea Stasi (Ansa)