Solo i profili di Chiara Poggi e Alberto Stasi, e non di Andrea Sempio, sono stati individuati dai 21 campionamenti effettuati sui rifiuti sequestrati nella villetta di Garlasco nell’immediatezza dell’omicidio e tra i reperti al centro dell’incidente probatorio disposto nell’ambito della nuova indagine della Procura di Pavia.
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E’ la conferma delle indiscrezioni emerse ieri dalle prime analisi, di parte e parziali, effettuate dalla schiera di consulenti nominati dalla difesa di Sempio, di Stasi, che sta espiando 16 anni di carcere, e della famiglia Poggi.
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“Impossibile ricavare un profilo Dna leggibile”
Secondo quanto riferito, da 11 dei 21 campioni è impossibile ricavare un profilo genetico leggibile. Altri 5 profili si prestano ad approfondimenti e possono essere interpretati anche se, in base agli esami finora svolti, portano a Chiara.
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I due barattoli di Fruttolo
Della vittima è stato individuato il Dna sui due barattoli di Fruttolo, su un piattino di plastica e sul sacchetto della spazzatura, mentre sulla cannuccia è stato isolato il profilo di Alberto. Quelli trapelati sono gli esiti di accertamenti sui dati grezzi che i periti nominati dal gip pavese Daniela Garlaschelli, hanno inviato ai genetisti con cui il prossimo 4 luglio si incontreranno di nuovo per la comparazione ufficiale delle tracce genetiche con i tamponi repertati e conservati a temperature bassissime.
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Delitto Garlasco indagini della Polizia Scientifica (Tg1)

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L’unico profilo maschile individuato – notizia di due giorni fa – fa riferimento a Stasi, il fidanzato della 26enne, condannato in via definitiva a 16 anni: sarebbe suo il Dna raccolto dal tampone sulla cannuccia di plastica del brick di un Tè freddo. Un dato che l’allora fidanzato di Chiara, che la sera prima aveva cenato con la giovane donna, non aveva mai escluso.
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Le ricerche sulla “Traccia 10”
Nell’ambito delle analisi scientifiche resta ancora da passare al microscopio il materiale genetico sui fogli di acetato che hanno conservato le impronte digitali rilevate nella villetta della famiglia Poggi Trentaquattro fogli già risultati negativi ai primi test per verificare l’eventuale presenza di sangue, anche se sulla “Traccia 10”, definita “sporca” e lasciata sulla parte interna della porta della villetta e non attribuita ad alcuno, la difesa di Stasi ha chiesto che il test per la ricerca di sangue sia ripetuto.
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Indagini su impronta di sangue sul telefono
E intanto, secondo quanto raccolto lo scorso mercoledì, dalla trasmissione “Chi l’ha visto?”, i consulenti della Procura di Pavia avrebbero deciso di sottoporre ad ulteriori analisi un’impronta rilevata sul telefono di casa Poggi “Rilevata, ma non considerata all’epoca”. Nella trasmissione di Raitre si ipotizza: “E’ la firma dell’assassino che riattacca la cornetta?”