Mentre si lavora per stilare un profilo di Andrea Sempio, indagato dalla Procura di Pavia nella nuova indagine sull’omicidio di Chiara Poggi, vengono a galla nuovi particolari sulla scena del crimine e sulla dinamica del delitto che, essendo trascorsi quasi 18 anni, con difficoltà si sta cercando di ricostruire attraverso le più avanzate tecniche scientifiche. Uno dei pilastri è l’impronta “papillare 33” individuata ai tempi sulla parete destra delle scale della villetta di Garlasco, in fondo alle quali è stato trovato il corpo senza vita di Chiara e che ora è stata attribuita allo storico amico di Marco Poggi, fratello di Chiara.
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L’impronta, la dinamica del sangue e delle tracce ematiche
Impronta di cui al momento si hanno solo le immagini e che, vista la sua posizione, fa ipotizzare che Sempio, sempre ammesso che sia responsabile, non scese i gradini ma si sporse. Ipotesi questa compatibile col fatto che, come accertato dalle precedenti indagini, non sono state rilevate impronte insanguinate di scarpe dell’assassino sugli scalini verso il basso.
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La “manata”, e cosa potrebbe essere successo: il ruolo di Andrea Sempio
La manata – di cui si sta cercando negli archivi del Ris l’involucro con l’intonaco grattato dal muro all’epoca dei rilievi nella speranza di estrapolare tracce biologiche – potrebbe essere stata lasciata appoggiando, da in cima alle scale, il palmo sulla parete, al massimo scendendo anche solo un gradino. Per inquirenti e investigatori in campo ora, già nel 2007 quella traccia palmare era stata considerata “l’impronta dell’assassino”.
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Delitto Garlasco tracce sangue e orecchino (Chil ha visto? Raitre)

Andrea Sempio/impronta rilevata (Ansa/TG1)

Andrea Sempio esce dalla caserma dei carabinieri (Ansa)
02/04/2025
Anche se, a dire il vero, è sul pavimento antistante la porta a soffietto il punto in cui si fermano le orme lasciate dalle scarpe, marca Frau e numero 42, con la suola “a pallini” insanguinata che, come raccontano gli atti processuali, avrebbe indossato quel giorno Alberto Stasi, fidanzato della vittima condannato a 16 anni di carcere.
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Tuttavia, proprio su quella taglia, i pm pavesi, nelle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, hanno conferito un incarico a loro consulenti, dopo che quelli della difesa dell’ex bocconiano hanno sostenuto che le tracce lasciate dalle scarpe dell’assassino potrebbero corrispondere anche a un 44, numero di piede dell’attuale indagato.

Alberto Stasi (Rai)

Alberto Stasi si reca in Procura a Pavia immagine del 2025 (Tg1)
I video “intimi” scambiati tra Chiara Poggi ed Alberto Stasi
Intanto, mentre alcuni media, alla ricerca di un possibile movente, hanno rispolverato i video di coppia intimi che Chiara e Alberto si erano scambiati – nei vecchi atti ci sono pure le immagini conservate sul pc di lui e i messaggi che i due fidanzati si erano inviati quando Stasi era Londra – e pure misteriose ricerche di lei sul web sul Santuario della Bozzola, gli esperti del Racis, da qualche giorno, stanno lavorando per tracciare un profilo di Sempio. Da quanto si è saputo, su incarico dei pubblici ministeri hanno già raccolto il materiale, tra cui appunti e altri scritti sequestrati un paio di settimane fa dagli investigatori nell’abitazione del 37enne a Vigevano e a casa dei suoi genitori.
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L’articolo di Sempio scomparso: raccontava il delitto
Manca, invece, l’articolo sul delitto di Chiara da lui scritto nel 2013 durante un’esercitazione in classe al corso di comunicazione e media, indirizzo giornalistico, della Fondazione Le Vele. Fu la professoressa Maria Fiore, giornalista della Provincia Pavese molto nota a livello locale, a dare il titolo.
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Su certi aspetti, come tutte quelle piste, anche stravaganti, tirate in ballo in questi giorni, ci saranno attività di acquisizione documentale e di valutazione di vecchi atti. Molti altri accertamenti investigativi, però, non saranno possibili perché sono passati quasi 20 anni. E se allora non fu trovata l’arma usata da colui che ha ucciso Chiara, difficilmente potrà essere una di quelle recuperate nelle scorse settimane nel canale a Tromello, in quanto già dragato, come risulta dai documenti del Comune, nel 2011 e forse anche una seconda volta più di recente.
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Un ulteriore tassello della vicenda giudiziaria
Il profilo del 37enne, incrociato con l’analisi di tutto quanto è stato scoperto durante le perquisizioni, potrebbe portare a ipotizzare i motivi dell’omicidio, al momento ancora sconosciuti, e, quindi, a mettere un ulteriore tassello a una vicenda giudiziaria che si sta cercando di riscrivere, rimediando, laddove possibile, a errori e omissioni dell’epoca.
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CHIARA POGGI Rai2 (Rai2)
Ancora (lungo) da scrivere il finale della vicenda, iniziata quell’estate del 2017, di quasi 18 anni fa.

Chiara Poggi (Rai)