L’analisi dei due profili genetici trovati sui “margini ungueali” di Chiara Poggi rimane il punto nodale del maxi incidente probatorio nella nuova inchiesta sul caso di Garlasco a carico di Andrea Sempio e su cui puntano tutto i pm di Pavia. E lo è ancora di più, dopo che gli esami effettuati finora alla ricerca di Dna, sui reperti della spazzatura della colazione di quel mattino del 13 agosto di 18 anni fa e su quasi 60 impronte, non hanno fornito elementi utili alle indagini riaperte. Se non in senso favorevole all’amico del fratello della vittima, indagato per la seconda volta in otto anni.
Già nel nuovo round, il terzo, degli accertamenti nei laboratori di Polizia scientifica, fissato per il 4 luglio, i periti della gip Daniela Garlaschelli potrebbero far sapere ai consulenti delle parti come intenderanno procedere, ossia modalità e tempi, per la lettura e lo studio dei tracciati documentali del Dna sulle unghie di Chiara. Un profilo, secondo i pm e sulla base di una consulenza seguita ad un’altra della difesa di Alberto Stasi, il condannato definitivo, sarebbe attribuibile a Sempio. L’altro è il cosiddetto “ignoto 2”.
I periti, e in particolare la genetista Denise Albani, dovranno verificare, in primo luogo, la “possibilità o meno” di ritenere “utilizzabile” per un confronto quei due profili, “allo stato attuale” dell’evoluzione tecnica e scientifica. Poi, semmai procedere alle comparazioni. Intanto, oggi è arrivata anche la conferma dagli esami replicati in laboratorio dai periti, oltre che dalle verifiche di ieri dei consulenti delle parti, che non c’è Dna che si possa estrarre per eventuali match in tutte impronte contenute in oltre 30 fogli di acetato. Solo su uno dei fogli verranno ripetuti gli approfondimenti, perché è stata trovata qualche traccia, forse saliva, ma pure in questo caso sarà praticamente impossibile estrapolare Dna. Tra le attività in programma per venerdì ci sono le campionature, per le successive analisi genetiche, su tre tamponi di Chiara, tra cui uno mai analizzato. Non ci si attendono novità nemmeno su questo fronte perché, viene chiarito, “il delitto di Garlasco non fu un crimine a sfondo sessuale”.
Delitto Garlasco indagini della Polizia Scientifica (Tg1)

Caso Garlasco omicidio Chiara Poggi (Rai2)
21/03/2025
In più, altre campionature su due o tre tracce ematiche (tra le oltre 100 repertate) che non avevano fornito risultati all’epoca. Saranno rifatte le analisi, in sostanza, su quello che dovrebbe essere sangue di Chiara. E ancora su tre tracce rinvenute su un frammento del tappetino del bagno macchiato dal sangue lasciato dalla scarpa dell’assassino. Una di queste era Dna della 26enne, mentre un’altra non aveva dato esiti. I risultati, dopo questa altra serie di campionature, dovrebbero essere disponibili la prossima settimana. Analisi, inoltre, saranno effettuate pure sul frammento dipelo o capello trovato nella spazzatura. Nessun accertamento, invece, è previsto su un cucchiaino, che fu già esaminato e su cui c’era il profilo di Chiara.

Gli investigatori al lavoro (Tg1)
21/03/2025

Caso Garlasco omicidio Chiara Poggi (Tgr Lombardia)
Nel frattempo, i carabinieri del Ris di Cagliari stanno lavorando, dopo il sopralluogo del 9giugno con laser e droni nella villetta dei Poggi, per ricostruire tridimensionalmente scena e dinamica dell’omicidio. Gli inquirenti, infatti, vogliono rileggere tutte le impronte e le tracce, anche quella già note da tempo e comprese quelle del muro e delle scale verso la cantina in fondo alle quali c’era il corpo di Chiara. Tutto ciò per mettere nero su bianco una ricostruzione alternativa. Per ora resta la condanna per Stasi, che tra non molti mesi potrebbe uscire dal carcere per l’affidamento in prova.
I consulenti della famiglia Poggi: “L’impronta 33 non è attribuibile a Sempio”
Le conclusioni formulate a seguito dell’approfondimento tecnico richiesto dalla famiglia Poggi ai propri consulenti sull’impronta numero 33 “depongono per la sicura estraneità dell’impronta alla dinamica omicidiaria, oltre che per la non attribuibilità della stessa, ad Andrea Sempio”. Lo comunicano gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, difensori dei familiari di Chiara Poggi. “Alla luce del comunicato stampa diffuso dalla Procura di Pavia il 21 maggio scorso in merito all’attribuzione ad Andrea Sempio dell’impronta palmare n. 33 posta all’altezza del terzo gradino della scala ‘ove è stato rinvenuto il cadavere di Chiara Poggi’ e della precedente propalazione della notizia da parte del TG1 mediante immagini quantomai suggestive – dichiarano gli avvocati – la famiglia Poggi ha provveduto a richiedere ai propri consulenti un apposito approfondimento tecnico, previa acquisizione della consulenza dattiloscopica del Pubblico Ministero. Poiché le conclusioni formulate depongono per la sicura estraneità dell’impronta alla dinamica omicidiaria, oltre che per la non attribuibilità della stessa ad Andrea Sempio, abbiamo pertanto ritenuto di sollecitare, quali legali delle persone offese, un definitivo accertamento sul punto, da compiersi con incidente probatorio, ponendo immediatamente a disposizione della Procura il contributo tecnico-scientifico fornito dai nostri consulenti”.
“Con l’occasione – aggiungono gli avvocati – a fronte delle sorprendenti ipotesi che erano state avanzate su alcuni media in merito alla possibile presenza di sangue sull’impronta in questione (come tale già esclusa dall’apposito test effettuato dal Ris di Parma), ci era parso opportuno evidenziare l’esigenza di fare definitiva chiarezza anche su questo aspetto, valutando in contraddittorio l’asserita esperibilità, ad avviso di uno dei consulenti di Alberto Stasi, di ulteriori accertamenti. Tale istanza, volta esclusivamente a garantire un imparziale accertamento dei fatti nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti nell’attuale vicenda processuale, è stata tuttavia rigettata dal Pubblico Ministero, il quale ha ritenuto di dover sottoporre i dati tecnici in esame ad una sua diretta ed esclusiva valutazione, da compiersi all’esito delle indagini in occasione dell’eventuale esercizio dell’azione penale nei confronti dell’attuale indagato. Prendiamo doverosamente atto di tale determinazione, ma ci saremmo sinceramente augurati che un dato probatorio rappresentato ai media come decisivo per l’accertamento dei fatti potesse essere subito chiarito proprio nell’ambito dell’attuale incidente probatorio, per il quale è stata fissata udienza al 24 ottobre 2025”.

stasi sempio poggi (Rai)