Niente giustizia riparativa per lui, l’assassino di Giulia Tramontano. La Corte d’assise d’appello di Milano ha rigettato l’istanza presentata dalla difesa, a poco tempo dalla condanna anche in secondo grado all’ergastolo per l’omicidio di Giulia, la sua fidanzata uccisa al settimo mese di gravidanza.
La sorella di Giulia Tramontano: “Vessazioni continue. Lei voleva vivere da sola col bimbo”
Combo Alessandro Impagnatiello – Giulia Tramontano (rainews)
I motivi della sua richiesta “Irrilevanti”
La decisione – come si legge in una nota del presidente della Corte Giuseppe Ondei – è dovuta al fatto i motivi posti a fondamento della sua richiesta “sono stati ritenuti irrilevanti ai fini di una valutazione dell’ammissibilità dell’invio dell’imputato al programma riparatorio”. In soldoni, la corte sembra non aver dato credito al presunto “pentimento” del condannato.
L’assassinio e la confessione delle 37 coltellate
Il giorno del delitto Impagnatiello, che durante l’ultimo processo ha confessato l’omicidio dopo essere stato messo alle strette dalla pm Alessia Menegazzo, uccise Giulia colpendola principalmente al collo e al torace nella loro abitazione a Senago, nel Milanese. Poche ore prima, la ragazza, 29 anni, che gli avrebbe di lì a poco dato un figlio, si era incontrata con la donna con cui l’ex barman aveva una relazione parallela: le due giovani si erano confrontate in merito alle bugie e agli inganni di cui negli ultimi mesi erano state vittime. Poi, il tragico epilogo
Il rincrescimento, considerato irrilevante
La “assunzione di responsabilità”, ed “il rincrescimento esternato alla prima occasione di contraddittorio processuale” offerta a Impagnatiello, sono stati ritenuti dunque “irrilevanti”.
La famiglia di Giulia aveva evidenziato una propria indisponibilità a prendere parte al percorso della giustizia riparativa “per ora irretrattabile”, scrive inoltre la Corte. Alla luce della loro posizione, la Corte d’Appello ha ritenuto che “per affermare una effettiva utilità alla risoluzione delle questioni derivanti da reati commessi, fossero decisivi i moventi” alla base delitto commesso a Senago.

Giulia Tramontano (Tgr Lombardia)