Per gli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis la scoperta della contaminazione di quel Dna sulla garza usata per l’autopsia sul corpo di Chiara Poggi è uno “di questi gravissimi fatti” che “compromettono in radice le valutazioni svolte nel processo a carico di Stasi e sono già di per sé idonei ad ottenere una revisione della sua condanna”.
“Come più volte ricordato dalla difesa di Stasi – spiegano i legali – la natura del Dna rinvenuto sulla garza andava verificato con estrema attenzione e anzitutto andava esclusa la contaminazione con tutti i confronti possibili”.
“I diligenti accertamenti svolti dalla Procura di Pavia ed il relativo esito comunicato stamattina evidenziano un fatto gravissimo che, a prescindere dalle ulteriori iniziative che si valuteranno di assumere, dimostra, ancora una volta, la totale inaffidabilità degli accertamenti svolti nel 2007, che si somma a tutti gli ulteriori errori commessi ed emersi negli ultimi mesi”, affermano gli avvocati.
“Chi accoglie con favore la contaminazione, dimentica che questi gravissimi fatti compromettono in radice le valutazioni svolte nel processo a carico di Stasi e sono già di per sé idonei ad ottenere una revisione della sua condanna” sottolineano Bocellari e De Rensis che concludono: “La nomina della dottoressa Cattaneo, antropologa e medico legale di grandissima fama e competenza, conferma, ancora una volta, l’assoluta serietà dell’indagine in corso e la volontà della Procura di Pavia di rivedere ogni singolo aspetto di questa tragica vicenda”.
Consulente Stasi, clamoroso errore contaminazione
“E’ emerso un clamoroso errore di contaminazione in sede autoptica, un errore che non dovrebbe assolutamente succedere. E’ preoccupante per i cittadini che possano succedere queste cose”. È il commento del genetista Ugo Ricci, consulente della difesa di Alberto Stasi nell’indagine della Procura di Pavia sull’omicidio di Chiara Poggi. L’esperto si riferisce alla contaminazione della garza trovata nella bocca della giovane vittima.
Rita Poggi, vogliamo passare l’anniversario in silenzio
Si auguravano, dopo 18 anni, di poter finalmente celebrare nel raccoglimento della famiglia e delle persone più vicine l’anniversario dell’assassinio della loro Chiara. Invece non sarà così: la clamorosa riapertura delle indagini ha riportato dallo scorso marzo il caso del delitto di Garlasco sulle prime pagine e, in maniera ancor più ossessiva che in passato, in decine di talk show televisivi, arrivando ad insinuare addirittura un coinvolgimento del loro figlio più giovane, Marco, nell’ambito di indagini che hanno messo nel mirino uno dei suoi più cari amici, Andrea Sempio.
E così mamma Rita e papà Giuseppe Poggi si devono rassegnare a un altro 13 agosto con i riflettori puntati su un caso che loro considerano da tempo chiuso, dopo una sentenza passata in giudicato nel 2015 che ha condannato Alberto Stasi e due tentativi di riapertura e un ricorso straordinario promossi dalla difesa e bocciati dai giudici.
I genitori di Chiara non hanno alcuna voglia di commentare gli ultimi sviluppi, che anche oggi non sono mancati: “Non abbiamo niente da dire – risponde mamma Rita – vogliamo solo trascorrere l’anniversario in silenzio e da soli. Grazie per la comprensione”.
Non risulta che siano in programma messe in suffragio, che erano state celebrate fino allo scorso anno ogni 13 agosto, inizialmente al santuario della Madonna della Bozzola e, nel periodo più recente, nella chiesa parrocchiale di Garlasco. Così è stato anche nel 2024. Se si terrà un momento di ricordo, sarà in forma strettamente privata.