Fortunatamente il piccolo e la donna non erano nell’appartamento al momento dell’incendio che ha causato l’evacuazione di tutto il palazzo in zona Cinecittà (a Roma) abitato da decine di persone.
I fatti risalgono a giovedì scorso. L’uomo, noncurante delle prescrizioni a lui imposte, a seguito dei suoi comportamenti violenti che la compagna, una donna peruviana di trentatré anni, era stata costretta a subire dopo la nascita del loro figlio, mercoledì si è strappato il “braccialetto” e si è recato a casa della ormai ex compagna.
Tenta di sfondare la porta poi scappa
Lì, al rifiuto della donna, ha cercato di sfondare a calci la porta dell’appartamento dove la vittima si era barricata temendo ripercussioni per il piccolo, minacciandola di fargliela pagare. Poi era riuscito a fuggire prima dell’arrivo della Polizia, allertata dalla sala operativa della Questura, a seguito della richiesta di aiuto della vittima al numero unico di emergenza 112.
Il giorno dopo dà fuoco alla casa
Alle luci dell’alba di giovedì, l’uomo è tornato e ha appiccato il fuoco all’appartamento della vittima, la donna era a casa di un’amica, dove si era rifugiata per la notte per proteggere suo figlio.
Le indagini degli uomini della Squadra Mobile e degli agenti del Commissariato Romanina sono partite dalla segnalazione di un incendio di una palazzina in via Pietro Marchisio. I successivi riscontri, poi, hanno consentito di appurare che l’appartamento era in uso alla stessa donna che, il giorno prima, aveva presentato denuncia al Commissariato per le minacce subite, consentendo agli investigatori di ricostruire l’ultima deriva violenta dell’uomo.
Le immagini catturate dal sistema di videosorveglianza dello stabile hanno poi consentito di mappare tutti i movimenti dell’uomo, ripreso mentre usciva dallo stabile, poco prima che le fiamme avvolgessero l’appartamento della ex compagna. Quando gli investigatori lo hanno rintracciato nei pressi di Piazza Mancini, indossava ancora gli stessi abiti immortalati dalle telecamere. Con un vano tentativo, ha provato a farla franca fornendo loro una falsa identità. L’uomo è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per incendio doloso, convalidato dall’Autorità Giudiziaria che ha disposto nei suoi confronti l’aggravamento della misura a cui era già sottoposto, con la custodia cautelare in carcere. Le evidenze investigative riguardano la fase delle indagini preliminari: l’indagato deve ritenersi innocente fino ad accertamento definitivo con sentenza irrevocabile di condanna.