”Ho sentito qualcuno dire che siamo in una nuova emergenza. Non ci sono dubbi che sia un’emergenza ma che sia nuova no. Noi non siamo mai usciti da questa emergenza. Anche se dobbiamo ammettere che noi ci scandalizziamo quando ci scappa il morto.
Tre morti in due settimane sono una cosa inconcepibile ma questa non è altro che la punta di un iceberg che esce fuori dal mare. Intanto significa che questi ragazzi sono armati e che queste armi ci sono, quindi ci dobbiamo chiedere come sono finite nelle loro mani?
Sono ragazzi che si sono schierati in bande perché sono talmente fragili che hanno bisogno del supporto della banda, hanno bisogno di un senso di appartenenza per essere qualcuno”. Così all’Adnkronos don Maurizio Patriciello, dopo la morte di Arcangelo Correra, 18enne incensurato, ucciso da un proiettile alla testa a Napoli.
”Noi abbiamo partecipato a tanti vertici anche in prefettura e sento continuamente citare Bufalino quando disse ‘la mafia può essere distrutta da un esercito di maestre elementari’ – aggiunge – Certamente serve un esercito di maestre elementari e serve un esercito di assistenti sociali ma serve anche un esercito di carabinieri e di poliziotti che controllano il territorio.
Ci mancherebbe altro: immaginiamoci parco Verde senza la polizia, senza i carabinieri. Immaginiamo Napoli Scampia senza polizia e carabinieri. Servono loro e mentre loro fanno il loro lavoro gli altri devono educare le giovani generazioni. Ma guai a mettere in contrapposizione queste forze, non si va da nessuna parte”.
Don Patriciello aggiunge che ”soprattutto se ci riusciamo dobbiamo recuperare la famiglia perché è inutile che ci prendiamo in giro. Io sono parroco e celebro la messa: tanti bambini verranno ma poi andranno via, li rivedrò domenica prossima. Sono il papà e la mamma che stanno loro accanto tutta la giornata, quindi è la famiglia che è venuta meno e che dobbiamo recuperare. Dobbiamo educare perché anche tanti genitori sono a loro volta giovanissimi”.
”In questi giorni tanti ragazzi mi hanno detto ‘abbiamo paura di uscire’, quanti genitori mi hanno detto ‘abbiamo paura di fare uscire i nostri figli’ – racconta il prete anti camorra – Non è concepibile che un ragazzo esce di sera e non torna a casa perché ha incontrato un delinquente con la pistola, è un orrore”.
Infine don Patriciello sottolinea: ”Ho sentito che Saviano ha criticato il ‘modello Caivano’ dicendo che è stato un fallimento, io in un post ho detto che è falso. In un anno che cosa volevi? I miracoli li fa Dio, la bacchetta magica ce l’ha la fata turchina. Questi sono problemi atavici, sono problemi che affondano le radici in profondità”.