Quando ha iniziato ad accusare gonfiore alla pancia pensava fosse allergia. Nei momenti prima del parto, il vomito e la diarrea, potevano essere malanni stagionali.
Nessun segnale ha allarmato la coppia toscana che ha dato alla luce una bimba di 3,350 kg e 51 cm di lunghezza in casa, arrivata come una sorpresa inaspettata.
Il racconto fatto dalla redazione fiorentina del Corriere della Sera riporta le parole del padre della piccola neonata che poco prima di venire al mondo era stata ‘confusa per un malore’. “Sono uscito di casa all’alba per comprare delle medicine per mia moglie contro vomito e diarrea – racconta l’uomo di 43 anni, al quotidiano – . È un malanno stagionale, vedrai passa presto, mi hanno rassicurato in farmacia. Il tempo di rientrare a casa e la mia compagna mi ha detto: non è un virus, sto per partorire”.
Così, neanche il tempo di capire che stavano aspettando un figlio che era già nato. Un caso di ‘gravidanza inconsapevole o nascosta’ ma a lieto fine che ci ricorda però il caso di cronaca dei bimbi sepolti in giardino che ha sconvolto la comunità di Traversetolo (Parma) e fatto riflettere l’opinione pubblica. In quel caso la gravidanza è stata probabilmente nascosta volontariamente. Ma la domanda che suscita è la stessa, come si fa a a nascondere un pancione di 8 o 9 mesi?
La fortuna ha voluto che nonostante la gravidanza senza controlli, sia andato tutto bene, compreso il parto in casa, naturale e senza assistenza.
Il neo papà spiega al Corriere di essere rientrato verso le 7 con le pastiglie per la presunta influenza, quando “Valentina prende questa medicina, ma non succede niente. A un certo punto si mette sul letto e mi dice: non è un virus, sto per partorire. Ma smettila dai, le rispondo, non è il momento di scherzare”.
E infatti non scherza affatto, la bambina nasce e lui non riesce a capire bene quello che sta accadendo. Così dice nell’intervista realizzata da Simone Dinelli al Corsera: “È diventato tutto buio per un attimo non ho visto né capito più niente. Questo piccolo corpicino è uscito da sé, col cordone ombelicale attaccato, senza emettere un suono, tanto che per un attimo ho temuto che potesse trattarsi di un feto morto. Sono riuscito solo a dire che avrei chiamato il 118 e a quel punto la bimba si è messa a piangere. Lì ho capito che era tutto ok».
Una storia a lieto fine che lascia qualche dubbio, ma almeno è una bella notizia.