“Pippo appartenava a tutti: non era un uomo di televisione, ma un pezzo della vita di tutte le famiglie italiane. Stasera non viene semplicemente a mancare un conduttore che ha realizzato dei programmi: Pippo è stato ‘la’ televisione, ha coinciso con la tv per decenni, è stato l’istituzione, il simbolo, colui che ha costruito la grammatica classica della televisione. Il varietà come lo conosciamo oggi, con l’orchestra, gli ospiti, il balletto, lo ha inventato lui. E Sanremo, con le cinque serate, la sigla, la bionda e la bruna…
Ora ci sembra tutti scontato, ma non è così”, dice Fabio Fazio all’ANSA delineando il ruolo di Baudo nella storia della tv.
“Pippo – continua Fazio – ha strutturato la televisione: anche le generazioni successive, come la mia, che hanno destrutturato, sono partite da lì: c’è stato un rapporto di conseguenza, in questo senso è stato davvero un maestro, quella lingua lì l’ha scritta lui”.
“Non ho mai lavorato insieme con Baudo – racconta ancora Fazio – ma ho avuto l’onore di averlo ospite al mio Sanremo e poi a Che tempo che fa, ci siamo incrociati tante volte, ci legava un profondo rapporto di affetto. Per lui la televisione era naturale: questa naturalezza mi ha sempre colpito. Parlando di lui veniva facile dire ‘è sempre stato’: ecco, ora il fatto che non sia più è molto strano”, conclude Fazio.