Il campione del mondo 2006, Gennaro Gattuso, è il nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio.
Gravina ufficializza la nomina di Gattuso a ct della Nazionale
“Gattuso è un simbolo del calcio italiano, l’azzurro per lui è come una seconda pelle”: così, il n.1 della Figc, Gabriele Gravina ufficializzando la nomina di Gennaro Gattuso a nuovo ct dell’Italia.
“Le sue motivazioni, la sua professionalità e la sua esperienza saranno fondamentali per affrontare al meglio i prossimi impegni della Nazionale – ha sottolineato il presidente della Federcalcio, ufficializzando la nomina del commissario tecnico -. Consapevoli dell’importanza dell’obiettivo che vogliamo raggiungere, lo ringrazio per la disponibilità e la totale dedizione con cui ha accettato questa sfida, condividendo il progetto della FIGC di sviluppo complessivo del nostro calcio, nel quale la maglia azzurra riveste una centralità strategica”.
Il ringhio di Gattuso per far risorgere gli azzurri
La Figc cercava un tecnico che avesse caratteristiche precise: qualcuno che a settembre, in pochi allenamenti, riuscisse a riaccendere il gruppo, far capire l’importanza e il peso della maglia azzurra e centrare, anche con un senso di appartenenza che ha sempre contraddistinto la Nazionale, la qualificazione ai Mondiali 2026.
Il presidente della Federazione Gabriele Gravina ha detto che non c’è più tempo da perdere ed è obbligatoria la qualificazione: con la grinta e l’esperienza di Gattuso l’Italia ci proverà.
Gattuso è al 21° posto nella classifica degli Azzurri più presenti, è stato convocato 87 volte e ha giocato 73 partite, un giocatore attaccato alla maglia azzurra: ‘’Ho sofferto dopo essermene andato via di casa da giovane ma ogni volta che indossavo la maglia azzurra e c’era l’inno nazionale, ricordavo tutta la mia infanzia”, ha detto ‘Ringhio’ qualche tempo fa in un’intervista. Lui che ha vinto il mondiale di Germania nel 2006 ma che ha rischiato di perdere, saltando le prime due partite per infortunio: in un momento in cui i giocatori rifiutano la convocazione per problemi con il Ct o per infortuni più o meno gravi, Gattuso non avrebbe voluto saltare le sfide contro Ghana e Stati Uniti per una lesione al quadricipite della gamba destra. ”Mi dispiace tantissimo non esserci, quando l’ho saputo volevo piangere. Per me saltare due gare è tantissimo, stare fuori e guardare i compagni senza avere la possibilità di poter dare una mano mi procura un grande dispiacere, anche se cercherò di essere positivo nei confronti del gruppo”, diceva l’ex centrocampista da Casa Azzurri durante il pre-Mondiale della squadra di Marcello Lippi, che non ha potuto lasciarlo fuori. Perché? ”Mi lego al pullman con una corda e se mi cacciano vado lo stesso”, sottolineava Gattuso, che ha ora il compito di trasmettere al gruppo di giocatori l’importanza della qualificazione ai prossimi Mondiali ma soprattutto l’importanza della maglia della Nazionale italiana. Un conto è allenare una squadra di club e un conto è allenare una Nazionale. Lo hanno ripetuto come un mantra gli ex calciatori e allenatori italiani a proposito della scelta di affidarsi a un tecnico privo di grandi successi a livello di club, dove il Gattuso allenatore ha raccolto meno risultati positivi rispetto a quanti ne abbia raccolti da giocatore, anche perché ha avuto una carriera da grandissimo campione. Con il Milan, in cui ha registrato 468 presenze in 14 stagioni, ha vinto 10 trofei: 5 in Italia con 2 Scudetti, 2 Supercoppe italiane e 1 Coppa Italia e 5 internazionali con 2 Champions League, 2 Supercoppe Uefa e 1 Coppa del mondo per club.
La sua prima vita da calciatore, ricca di successi in cui è compreso anche un Europeo Under 21 nel 2000, termina dove comincia la sua seconda vita da allenatore, a Sion: il 25 febbraio 2013, il presidente del club svizzero nomina ‘Ringhio’ nuovo allenatore, ancora senza licenza Uefa Pro, per poi venire sollevato dopo quasi 3 mesi. Nel 2013 il ritorno in Italia dove allena prima il Palermo in serie B, venendo esonerato dopo 8 partite stagionali, e poi al Pisa dal 2015, questa volta in C, dove rimane due anni in cui riporta i toscani in cadetteria e li saluta all’ultimo posto con conseguente retrocessione dopo una stagione travagliata con molti problemi societari. Tra Sicilia e Toscana un passaggio all’Ofi Creta nella Serie A greca, dove rimane per 4 mesi e 17 partite, prima di dimettersi. Dopo l’esperienza pisana torna al Milan come allenatore della Primavera per poi essere promosso ad allenatore della prima squadra nel corso della stagione 2017/2018, conquistando la finale di Coppa Italia e la qualificazione all’Europa League grazie alla 7a piazza, chiudendo poi al 5° posto l’anno successivo. Nel dicembre 2019 rimpiazza l’attuale Ct del Brasile Carlo Ancelotti a Napoli, dove rimane due stagioni vincendo una Coppa Italia, conquistando al primo anno il 7° posto e il 5° nel secondo anno, non riuscendo a convincere il presidente Aurelio De Laurentiis a rinnovargli il contratto. Poi esperienze ancora all’estero, dopo la toccata e fuga alla Fiorentina, tra Valencia e Marsiglia: in Spagna comincia la stagione 2022/2023 ma dopo 22 partite stagionali rescinde consensualmente il contratto, in Francia subentra a settembre 2023 ma a febbraio viene esonerato dopo 24 partite. L’ultima esperienza in Croazia all’Hajduk Spalato: sarebbe voluto rimanere più a lungo ma per problemi con la dirigenza dopo 43 partite e 20 vittorie in stagione, con il 3° posto in campionato, lascia non senza polemiche.
Adesso l’occasione sulla panchina azzurra dove cercherà di portare ciò che lo ha sempre contraddistinto: serietà, grinta e orgoglio, le ricette che lo hanno portato a vincere un Mondiale da giocatore, con la speranza che siano quelle giuste per riportare gli Azzurri in Coppa del Mondo.
Il Milan sui social: “L’Italia chiamò, vai Rino”
“L’Italia chiamò!”. Un tricolore, un cuore rosso e uno nero e sotto due foto di Gennaro Gattuso: con la maglia azzurra mentre si batte il cuore e in borghese mentre esulta con tutta la sua grinta da allenatore e la scritta: “Vai Rino!”. Con questo post il Milan ha rivolto un pensiero e un incoraggiamento a Rino Gattuso, nuovo commissario tecnico della Nazionale ed ex calciatore e allenatore del Milan.