Dalla Nuvola di Fuksas a Roma, il 22 aprile, in occasione del 55° World Earth Day delle Nazioni Unite, con le conduzioni di Carolina Rey, Chiara Giallonardo, Marco Frittella, Marco Martinelli, Luca de Biase e Lisa Lucchetta, 15 ore di streaming per mettere in luce l’impegno italiano ed internazionale sui temi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
La 6°edizione della Maratona Multimediale #OnePeopleOnePlanet – nel quadro di una proficua collaborazione tra gli organizzatori dell’”Earth Day” italiano e la Rai – vuol porre sotto i riflettori il pericolo del cambiamento climatico e dei problemi ambientali, nel corso della 55° giornata mondiale che ogni anno unisce milioni di persone sotto il segno della consapevolezza e dell’ impegno per l’ambiente.
giornata mondiale della Terra 2025 (lapresse)
Cos’è la Giornata della Terra, un po’ di storia
L’idea della creazione di una “Giornata per la Terra” fu discussa per la prima volta nel 1962, quando le proteste contro la guerra del Vietnam erano in aumento, e il senatore Nelson pensò di organizzare un “teach-in” sulle questioni ambientali. Nelson riuscì a coinvolgere anche noti esponenti del mondo politico come Robert Kennedy che, nel 1963, attraversò 11 Stati del Paese tenendo conferenze su temi ambientali.
L'”Earth Day” prese definitivamente forma nel 1969, a seguito del disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oi al largo di Santa Barbara, in California, a seguito del quale Nelson decise di porre le questioni ambientali all’attenzione dell’opinione pubblica e del mondo politico dicendo: “Tutte le persone, a prescindere dall’etnia, dal sesso, dal proprio reddito o provenienza geografica, hanno il diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile”.
La “Giornata della Terra” è nata quindi il 22 aprile del 1970 negli Stati Uniti, in un momento storico segnato da un crescente malcontento verso l’inquinamento industriale e la mancanza di regolamentazioni ambientali.
La mobilitazione di studenti, università e organizzazioni civiche che in quell’occasione portò oltre 20 milioni di americani in piazza fu un evento senza precedenti e provocò importanti cambiamenti legislativi negli USA, gettando le basi per un movimento ecologista globale.
Le Nazioni Unite celebrano l’”Earth Day” ogni anno, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera.
La copertura mediatica e la consapevolezza ecologica negli anni
Negli anni ’70 l’attenzione era concentrata soprattutto sull’inquinamento visibile: smog, rifiuti, disastri ecologici evidenti, mentre oggi la consapevolezza ambientale è cresciuta e le sfide sono molteplici: dalla crisi climatica alla tutela della biodiversità, dalla sostenibilità alle scelte economiche, politiche e tecnologiche.
La copertura mediatica della prima “Giornata Mondiale della Terra”, che diede una spinta determinante alle iniziative ambientali in tutto il mondo, venne realizzata da Walter Cronkite della CBS News con un servizio intitolato “Giornata della Terra: una questione di sopravvivenza”. Fra i protagonisti della manifestazione anche alcuni grandi nomi dello spettacolo statunitense tra cui Pete Seeger, Paul Newman e Ali McGraw.
Nel tempo l’“Earth Day” ha continuato a crescere e a dotarsi di strumenti di comunicazione sempre più potenti: nel ventesimo anno di fondazione, fu organizzata una storica scalata sul monte Everest con un team formato da alpinisti statunitensi, sovietici e cinesi e si realizzò un collegamento mondiale via satellite. Gesto significativo fu quello del trasporto a valle, da parte degli alpinisti, di oltre 2 tonnellate di rifiuti lasciati dalle missioni precedenti.
Nel 2000, grazie alla diffusione di internet, le celebrazioni della “Giornata della Terra” vennero promosse a livello globale e furono coinvolti oltre 5.000 gruppi ambientalisti al di fuori degli Stati Uniti.
Nel corso degli anni la partecipazione internazionale all'”Earth Day” è sempre cresciuta, superando oltre il miliardo di persone in tutto il mondo.
Il tema del 2025
Il tema ufficiale dell’”Earth Day” 2025 è “Il nostro potere, il nostro pianeta” (“Our Power, Our Planet”): un invito forte e chiaro a riconoscere la responsabilità individuale e collettiva nel guidare il necessario cambiamento.
Il focus principale di quest’anno è l’accelerazione della transizione energetica: le energie rinnovabili – come solare, eolica, idroelettrica e geotermica – sono fonti pulite e inesauribili, capaci di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 e la dipendenza dai combustibili fossili.
Adottare modelli energetici basati su fonti rinnovabili non è solo un’opzione ambientale, ma anche una grande opportunità economica e sociale: significa stimolare l’innovazione tecnologica, creare migliaia di nuovi posti di lavoro verdi, abbattere i costi energetici a lungo termine e rafforzare la sicurezza energetica.