A risultati già ormai consolidati a livello nazionale, emergono nelle singole circoscrizioni i dati più lampanti sulle preferenze per i vari candidati (di punta e no), tra grandi exploit e premi più modesti. La premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd, Elly Schlein, le due grandi vincitrici di queste elezioni, possono vantare ottimi risultati personali: la leader del primo partito italiano, Fratelli d’Italia, incassa 2,3 milioni di voti personali, spalmati su tutte le circoscrizioni. Non potendo fare confronti aritmetici, dal momento che la leader dem ha scelto di correre solo in alcune circoscrizioni, il dato che emerge è, comunque, il successo personale della principale avversaria della premier: Elly Schlein incassa (con dati ancora non definitivi) oltre 200mila preferenze, tra Centro e Isole. Nel Partito democratico si segnalano le valanghe di voti per Bonaccini (380mila), Strada (282mila), Annunziata (240mila), Gori (210mila), Zan (210mila).
Negli altri partiti della coalizione di governo, saltano agli occhi i risultati personali del segretario di Forza Italia, vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani (recordman con 390mila preferenze), mentre nella Lega è il generale Roberto Vannacci, candidato indipendente e di bandiera, fortemente voluto da Matteo Salvini, a raccogliere il maggior numero di consensi: mezzo milione.
Passando agli altri partiti d’opposizione, nelle liste di AvS (che ottiene a livello nazionale un buon risultato, con oltre un milione e mezzo di voti), è indubbiamente Ilaria Salis a fare il pieno: per la dissidente antifascista detenuta in Ungheria più di 176mila preferenze. Nel Movimento 5stelle si segnalano i successi personali dell’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico (117mila voti, il più votato nelle cinque circoscrizioni per i 5stelle).
Infine, guardando alle liste che non superano la soglia fatidica del 4%, e che quindi non vanno a Strasburgo, Michele Santoro, ispiratore della lista Pace terrà dignità, candidato in tutte le circoscrizioni, ottiene oltre 160mila preferenze.
Fratelli d’Italia
“I dati non sono ancora completi e mi pare che si viaggi sopra ai 2,3 milioni di preferenze personali. Anche questo è un dato chiaramente straordinario rispetto alla percentuale di Fratelli d’Italia ed è anche un messaggio personale che gli italiani mi hanno dato e che mi riempie di orgoglio e di responsabilità”: questo il commento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in collegamento con il Tg1, sulle elezioni europee, a proposito del bottino di voti raccolto a titolo personale. Nel partito della premier si segnalano anche i buoni risultati di Carlo Fidanza (50.690 voti) e del nipote del ministro Guido Crosetto, Giovanni, che prende 33.928 preferenze. L’ex sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, arriva decimo nella lista di FdI al Sud con quasi 23mila preferenze.
Partito democratico
Nel Partito democratico, il principale dell’opposizione, e seconda forza politica italiana, Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e candidato capolista, prende il volo per il Parlamento europeo con oltre 380mila preferenze. Anche la giornalista Lucia Annunziata, capolista al Sud, ottiene più di 237mila voti; Alessandro Zan, promotore della legge contro l’omotransfobia e paladino dei diritti della comunità Lgbtqia+, raccoglie 165mila preferenze tra Nord-Ovest e Nord-Est. Cecilia Strada totalizza 282.871 preferenze. Exploit anche per l’ormai ex sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che si intesta 210.265 voti.
Ma nel Partito democratico è soprattutto il nome di Antonio Decaro a raccogliere il consenso più ampio: l’ex sindaco di Bari e presidente Anci viene eletto nella circoscrizione Italia meridionale con 495.617 preferenze (di cui 351.493 solo dalla Puglia e 186.367 dalla provincia di Bari), risultando primo nel collegio del Sud.
Non ce la fa, invece, Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire e promotore di posizioni pacifiste e anti-Nato, che nella circoscrizione Centro ha ottenuto circa 28mila preferenze, arrivando settimo in lista (mancano ancora oltre 2500 sezioni da scrutinare).
Forza Italia
La candidatura di bandiera di Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, spinge Forza Italia, al Sud primo partito della coalizione di governo. A spoglio quasi ultimato, il titolare della Farnesina raccoglie circa 390mila voti. Tajani è candidato in tutte le circoscrizioni, tranne le Isole. Al Sud ottiene il risultato migliore, con oltre 140mila preferenze.
Non sembra aver pagato l’endorsement di Umberto Bossi verso Marco Reguzzoni, ex capogruppo della Lega Nord alla Camera, che correva alle Europee nelle file di FI e ottiene 7.293 preferenze nel Nord Ovest (mancano una ventina di sezioni da scrutinare). Ancora peggio, nella stessa circoscrizione, un altro ex leghista, Roberto Cota, ex parlamentare e governatore del Piemonte: per lui solo 3.851 preferenze.
Spiccano, nella circoscrizione Sud, Edy Tamajo e Marco Falcone. Il primo ha ottenuto oltre 121mila voti, il secondo ha toccato quota 100mila. Terza, prima dei non eletti, è la capolista Caterina Chinnici con più di 93 mila preferenze (alle scorse europee, candidata da indipendente col Pd, aveva ottenuto 113.248 voti).
Lega
Nel partito di Matteo Salvini (e di Umberto Bossi, che a questa tornata ha deciso clamorosamente di votare per il partito del suo antico alleato Berlusconi), è indubbiamente quello di Roberto Vannacci il risultato più eclatante: il generale del “mondo al contrario” raccoglie mezzo milione di voti personali (186.352 preferenze nel solo Nord-ovest).
Alleanza Verdi-Sinistra
Ilaria Salis, candidata alle Europee da Avs, ha ottenuto complessivamente 176.368 preferenze. Nell’Italia insulare ha preso 50.401 voti (26.210 in Sicilia), nell’Italia Nord-Occidentale 125.967 voti (15.977 sezioni su 15.999). Ma è soprattutto il risultato in Sardegna a premiarla, come sottolineato anche dal padre Roberto: la militante detenuta in Ungheria ha totalizzato nell’isola 23.558 preferenze, oltre ottomila in più rispetto al generale Vannacci.
Se Salis e Mimmo Lucano opteranno per l’elezione in un’altra circoscrizione, dalla circoscrizione Isole per Avs dovrebbe andare all’Europarlamento l’ex sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha ottenuto 18.540 voti. Ignazio Marino, invece, è il più votato della lista Avs per l’Italia centrale con 24.809 preferenze (e circa duemila sezioni ancora da scrutinare), a cui si aggiungono le oltre 22mila del Nord-ovest. Bene anche Massimiliano Smeriglio.
Movimento 5stelle
Nel partito dell’ex premier Giuseppe Conte, uno dei due grandi sconfitti di queste elezioni europee, l’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, capolista al Sud, andrà a Strasburgo: di gran lunga il più votato tra i Cinquestelle della sua circoscrizione, Tridico ha ottenuto 117.507 voti, che è anche il più votato per il M5s di tutte e cinque le circoscrizioni (quello che gli si avvicina di più è Giuseppe Antoci, con oltre 64mila preferenze). A quanto pare, andrà a rappresentare l’Italia in Ue anche la campionessa di calcio femminile Carolina Morace, la prima della lista M5s nella circoscrizione centro con 22.683 voti e circa 2500 sezioni ancora da scrutinare.