Le elezioni americane sono uno degli ultimi appuntamenti con il voto per questo 2024, anno “più elettorale” di sempre con oltre 2 miliardi di persone chiamate a esprimersi in 76 paesi nel mondo.
Durante questi mesi gli elettori sono stati raggiunti da un numero enorme di informazioni, annunci, discussioni e contenuti multimediali. I social network hanno giocato un ruolo chiave nel veicolare questi contenuti, ma come hanno affrontato la sfida di preservare l’integrità dei diversi processi elettorali? Quali contromisure hanno messo in campo per contrastare disinformazione e “fake news”, oggi rese ancor più realistiche dall’Intelligenza artificiale?
Considerando 4 dei social network più diffusi – Instagram, TikTok, Facebook e X – abbiamo osservato alcuni punti in comune, principalmente legati alle policy di utilizzo, identificazione degli account, attività di fact-checking, segnalazione dei contenuti generati dall’AI. Alcune piattaforme hanno inoltre predisposto strumenti per favorire la diffusione delle fonti ufficiali di informazione elettorale, e iniziative specifiche su singoli appuntamenti su larga scala, come le Europee e il voto negli Usa.
Facebook e Instagram
Meta, la società proprietaria di Instagram e Facebook, ha reso noto di aver adottato sin dal 2016 una serie di misure e investimenti che finora hanno coinvolto 40mila persone e circa 20 miliardi di dollari in team e tecnologie nell’ambito della sicurezza e protezione.
In particolare per il voto Usa, spiega in un documento, ha voluto da una parte dare continuità alle misure adottate per le elezioni del 2020 e quelle Midterm del 2022, dall’altra lavorare a un continuo adattamento per “un approccio responsabile a tecnologie come l’AI”. Sfruttando la propria rete globale di fact-checking e rendendo trasparenti le informazioni a tema politico e sociale.
Insieme ai suoi partner e a diversi altri colossi tech (es. Google, OpenAI, Microsoft, Adobe, Midjourney, e Shutterstock) è al lavoro sulla definizione di standard tecnici di identificazione ed etichettatura dei contenuti generati dall’AI, uniti a funzionalità che consentano agli utenti di dichiarare quando caricano contenuti AI. Inoltre ha previsto il blocco di nuovi annunci politici durante l’ultima settimana di campagna elettorale Usa. E poi avvisi automatici per connettere gli elettori con le fonti ufficiali sulle elezioni, locali e in più lingue, che compaiono anche quando si cercano contenuti in qualche modo legati al voto.
Cento partners di fact-checking in tutto il mondo monitorano i contenuti di disinformazione che diventano virali, e li notificano agli utenti che possono così decidere cosa leggere e di chi fidarsi. Il tutto unito a policy di utilizzo ulteriormente rinforzate.
TikTok
All’inizio dell’anno TikTok aveva annunciato un programma di progetti e investimenti per l’alfabetizzazione mediatica dei suoi utenti, insieme a partnership e strumenti di trasparenza per rinforzare il processo elettorale. Per gli Stati Uniti ha introdotto l’US Elections Center, strumento nato per offrire agli oltre 150 milioni di utenti americani della piattaforma informazioni affidabili sul voto. Informazioni suggerite attraverso notifiche sui risultati delle ricerche pertinenti al tema elezioni.
Inoltre, spunte blu per profili verificati, etichette sugli account di politici e istituzioni, flag su contenuti che il team di fact-checking non ha potuto verificare e migliaia di moderatori per far rispettare le policy della piattaforma.
Anche per TikTok i contenuti generati dall’AI (AIGC) “rappresentano una nuova sfida in materia di disinformazione, affrontata in modo proattivo con regole rigide e nuove tecnologie”, si legge sul blog della piattaforma. Non sono consentiti contenuti manipolati fuorvianti, inclusi AIGC di personaggi pubblici se li raffigurano mentre sostengono una visione politica. Viene inoltre richiesto ai creatori di etichettare ogni contenuto AI realistico tramite strumenti appositamente sviluppati.
Da anni TikTok non consente pubblicità politica a pagamento e gli account appartenenti a politici o partiti non possono fare pubblicità o monetizzare.
X
La piattaforma di Elon Musk nelle sue policy aggiornate ad agosto 2023 esprime il divieto di “usare i servizi di X allo scopo di manipolare o interferire nelle elezioni o in altri processi civici, come pubblicare o condividere contenuti che potrebbero ridurre la partecipazione, confondere le persone su quando, dove o come partecipare a un processo civico”.
Per X “qualsiasi tentativo di minare l’integrità della partecipazione civica mina i principi di libertà di espressione”, di conseguenza ha predisposto l’applicazione di “etichette” per segnalare all’utente i post ritenuti fuorvianti.
Tuttavia, si legge sul sito della piattaforma, non tutte le informazioni false o non veritiere su politica o processi civici per X costituiscono manipolazione o interferenza. Come ad esempio:
- Affermazioni inaccurate su un funzionario eletto o nominato, candidato o partito politico
- Contenuti organici polarizzanti, parziali, estremamente di parte o che contengano punti di vista controversi su elezioni o politica
- Discussioni su sondaggi pubblici
- Utilizzo di X con pseudonimi o con account parodistici e di fan per discutere di elezioni o di politica
Apertamente sostenitore di Donald Trump è invece il proprietario di X, il miliardario Elon Musk, che tornato sul palco di un comizio elettorale repubblicano al Madison Square Garden di New York ha detto: “Toglieremo il governo dalle vostre spalle e dalle vostre tasche. L’America raggiungerà nuove mete mai raggiunte”.