Il giorno dopo l’incendio che ha devastato la pineta di Cellole arrivando a lambire uno stabilimento balneare, negli occhi di chi c’era si legge ancora la paura.
Non è chiaro cosa sia stato a originare le fiamme, spinte da un forte vento di terra fino al mare. Sono stati gli stessi bagnanti a darsi da fare per evitare il peggio.
Ma oggi è stata un’altra giornata campale per i Vigili del Fuoco, soprattutto nel casertano. Focolai si sono sviluppati nei pressi di un campeggio sempre a Cellole, poi a Castel Volturno o lungo la strada fra Varcaturo e Licola. Ancora in azione canadair sul versante dei Monti Tifatini, dove sono andati distrutti ettari di vegetazione lungo panoramica per il borgo medievale di Casertavecchia. Le fiamme hanno continuato ad avanzare lungo un fronte sempre più vasto, arrivando nei territori di Casagiove e San Prisco.
Nel Salernitano, fiamme nella parte alta di Cava de’ Tirreni e alle porte di Salerno. Mentre a Napoli siamo al quarto giorno di roghi nella zona ovest, a Monte Sant’Angelo, dove l’aria è stata a tratti irrespirabile mentre gli incendi di sterpaglie e rifiuti di via Gianturco e di Secondigliano risultano spenti.
Il caso incendi è stato al centro di un tavolo di monitoraggio riunito dal prefetto di Napoli Michele Di Bari. Anche l’incendio divampato in una cava di Tufino è stato domato ma l’Arpac, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, conferma che non si registrano particolari criticità in ordine ai dati sulla qualità dell’aria: le verifiche continueranno anche nei prossimi giorni.