Un caso senza precedenti scuote la scena politica e culturale pugliese: il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha nominato se stesso nel Consiglio d’indirizzo della Fondazione Lirico-Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, un organo con ampi poteri di governo e controllo, tra cui la nomina e revoca delle figure apicali, l’approvazione dei bilanci e la modifica di statuto e regolamenti.
La notizia ha spinto l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ad aprire un’istruttoria per verificare eventuali profili di incompatibilità e inconferibilità dell’incarico, come previsto dal decreto legislativo n. 39/2013. A segnalare l’anomalia è stato il Ministero della Cultura, che il 16 luglio ha inviato una lettera alla Fondazione, alla Regione Puglia e all’Anac, chiedendo chiarimenti.
L’autonomina e le criticità statutarie
La nomina, formalizzata con decreto del 26 giugno 2025 firmato dal vicepresidente della Regione, Raffaele Piemontese, solleva interrogativi per diversi motivi. Lo Statuto della Fondazione, ente di diritto privato che riceve un contributo regionale di tre milioni di euro l’anno, prevede che un componente del Consiglio d’indirizzo sia nominato direttamente dal presidente della Regione.
Tuttavia, la scelta di Emiliano di designare se stesso crea un conflitto: il governatore ricoprirebbe contemporaneamente il ruolo di nominante e nominato, in contrasto con l’articolo 16, comma 2, dello Statuto, che garantisce l’autonomia dei membri del Consiglio, i quali non devono rispondere agli enti che li hanno designati. Inoltre, la firma del decreto da parte di Piemontese, e non di Emiliano stesso, alimenta dubbi sulla legittimità dell’atto. Secondo l’Anac, che sta analizzando i documenti, questa mossa potrebbe essere un tentativo di aggirare le criticità legate all’autonomina. Il Ministero della Cultura ha sottolineato che non esistono precedenti simili nelle fondazioni liriche italiane, definendo la vicenda meritevole di approfondimenti.
Le reazioni politiche: “Una farsa vergognosa”
L’autonomina di Emiliano ha scatenato un’ondata di critiche da parte dell’opposizione, con esponenti di Fratelli d’Italia (Fdi) e Forza Italia (FI) in prima linea. Il deputato Fdi Federico Mollicone ha paragonato Emiliano a “Mangiafuoco”, il burattinaio di Pinocchio, definendo l’atto “indecente” e invitando il governatore a un “rapido ripensamento”. “La Puglia non è il paese dei balocchi”, ha aggiunto, sottolineando il danno d’immagine per il territorio. Il senatore Ignazio Zullo (Fdi) ha definito l’autonomina “vergognosa” e “pericolosa”, chiedendo a Emiliano di fare un passo indietro per preservare l’autorevolezza delle istituzioni. Mariangela Matera, deputata pugliese di Fdi, ha parlato di “farsa che grida allo scandalo”, accusando la sinistra di aver perso “il senso della realtà”. Anche Forza Italia non ha risparmiato critiche. Il deputato Davide Bellomo ha collegato la vicenda a una “guerra interna” nel Partito Democratico (Pd), ipotizzando un conflitto tra Emiliano e l’ex sindaco di Bari Antonio Decaro, che starebbe puntando alla presidenza della Regione. “Decaro vuole compiere un ‘patricidio’”, ha dichiarato Bellomo, suggerendo che l’autonomina sia una mossa per consolidare il potere di Emiliano in un contesto di crisi della sua maggioranza, che da mesi non riesce a tenere un Consiglio regionale né ad approvare leggi. Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di FI, ha ironizzato, suggerendo a Emiliano di esibirsi sul palco del Petruzzelli con “Ridi, pagliaccio” di Leoncavallo.
Bari, il Teatro Petruzzelli in un’immagine di repertorio (ANSA/ LUCA TURI.)
Un caso politico e istituzionale
Gli europarlamentari Fdi Chiara Gemma, Michele Picaro e Francesco Ventola hanno chiesto chiarimenti pubblici, sottolineando che “il Teatro Petruzzelli non è casa di Emiliano” e che la cultura è “patrimonio collettivo, non bottino politico”. Il gruppo regionale Fdi ha denunciato la “spregiudicatezza” del governatore, accusandolo di gestire il teatro come un’estensione del suo potere, decidendo come allocare i fondi che lui stesso assegna. “Controllore e controllato nella stessa persona”, hanno commentato, definendo la nomina “la ciliegina sulla torta di una gestione di potere mai vista prima”. Joseph Splendido, consigliere regionale della Lega, ha annunciato una richiesta di audizione in Commissione di Emiliano e dell’assessore competente per fare luce sulla vicenda, sollevando dubbi sull’uso delle deleghe istituzionali da parte di Piemontese. “È fondamentale accertare se ci sia stato un utilizzo strumentale”, ha dichiarato.
L’Anac al lavoro, la Puglia in attesa
L’Anac sta esaminando i documenti per valutare se l’autonomina violi le norme su incompatibilità e inconferibilità. Intanto, l’opposizione chiede a Emiliano di revocare la nomina e fornire spiegazioni trasparenti. “I pugliesi meritano di sapere cosa architetti il loro presidente”, ha dichiarato il deputato Fdi Saverio Congedo, che ha anche richiamato il segretario Pd Elly Schlein a esprimersi sulle difficoltà del partito, citando altri scandali che coinvolgono amministratori dem a Milano, Torino e Pesaro.
Resta da vedere se Emiliano, come auspicato dall’opposizione, farà un passo indietro o se l’Anac riscontrerà irregolarità tali da invalidare la nomina.

Michele Emiliano alla Presentazione della stagione 2026 del Teatro Petruzzelli,giugno 25 (imagoeconomica)