“L’ultima volta l’ho incontrato in carcere lunedì. Mi ha detto: “Sai Peppe qui dentro non è semplice’. Lo sapevo che Stefano era un ragazzo molto fragile che sarebbe bastato nulla nel far saltare quel minimo di serenità che aveva riacquistato, perciò avevo chiesto una perizia psichiatrica. Forse alla luce di quello che è successo non era poi così sbagliato”. Lo afferma l’avvocato Giuseppe Cultrera, il legale di Stefano Argentino, il 27enne detenuto per il femminicidio della collega di università, Sara Campanella, di 22 anni, che ieri si è tolto la vita nel carcere di Messina.
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