Via d’uscita confermata per gli Elkann dall’inchiesta penale nata dallo scontro sull’eredità Agnelli con la madre Margherita. La procura di Torino ha chiesto l’archiviazione per Lapo e Ginevra Elkann e ha espresso parere favorevole alla richiesta della sospensione del procedimento per John Elkann con messa alla prova attraverso lavori di pubblica utilità per almeno un anno. Il presidente di Stellantis eviterà così qualsiasi conseguenza derivante dalle pene accessorie di un’eventuale condanna penale. ll parere arriva dopo il versamento, da parte di John Elkann, di 183 milioni di euro per estinguere il debito tributario nei confronti del fisco.
L’inchiesta
Un’esito reso pubblico poco dopo le 18, a borse chiuse, per un’inchiesta iniziata con l’esposto presentato nel 2023 dalla madre dei fratelli Elkann, Margherita Agnelli che in un processo civile parallelo aveva chiesto la nullità della residenza svizzera della madre Marella. Residenza ora ricostruita, secondo gli inquirenti, come fittizia grazie agli elementi acquisiti dalla Guardia di Finanza nel corso delle indagini nel procedimento penale. L’entità dell’eredità di Marella Caracciolo non sottoposta a tassazione, secondo le indagini delle fiamme gialle, risulta di 1 miliardo di euro, a cui si aggiungono redditi non dichiarati per 248,5 milioni.
La causa civile
Un punto a favore per la figlia Margherita nella causa per l’eredità che ora continuerà nel processo civile. “Una inequivocabile ammissione di responsabilità, secondo i suoi legali, di un piano fraudolento ai danni di Magherita”. Immediata la replica del legale dei fratelli Elkann, Paolo Siniscalchi “La richiesta di messa alla prova non comporta, come del resto la definizione con il fisco, alcuna ammissione di responsabilità. Se tale proposta sarà accolta il procedimento a suo carico sarà sospeso e all’esito positivo della prova si concluderà con una sentenza di estinzione di tutti i reati per i quali è attualmente indagato”.
Richiesta d’archiviazione anche per il notaio svizzero von Grunigen, verso il processo invece il notaio torinese Morone, mentre per il commercialista e presidente della Juventus Gianluca Ferrero, la procura ha dato parere favorevole alla richiesta di patteggiamento.